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La strategia di Messina per il futuro di Intesa Sanpaolo
Maxi riorganizzazione manageriale per il gruppo, che punta al rinnovamento più che al consolidamento. I pilastri sono due: la gestione del risparmio e gli investimenti sostenibili
Mentre si continua a fantasticare sul risiko bancario, complice anche il collocamento di una nuova tranche di Mps che ha riacceso le ipotesi di aggregazioni, il gruppo Intesa Sanpaolo vara una maxi riorganizzazione manageriale puntando sulla crescita interna e a “una leadership europea nel lungo termine”. Il ceo, Carlo Messina, lo ha detto varie volte: in Italia la banca ha raggiunto la dimensione massima, mentre nel contesto europeo ha margini per aumentare il suo peso. Intanto, però, occorre piantare i due pilastri per lo sviluppo futuro della banca che avverrà in un contesto di mercato caratterizzato da tassi d’interesse decrescenti: il wealth management (la gestione del risparmio) e gli investimenti sostenibili, quelli che in gergo vengono denominati Esg. Ma soprattutto sarà il primo a caratterizzare il modello di business integrandosi con la banca commerciale e assicurando, attraverso le commissioni che arrivano dalla clientela, il mantenimento di livelli di redditività soddisfacenti. Insomma, invece che sul consolidamento, Intesa punta sul rinnovamento, dando spazio ai nuovi talenti manageriali che fanno scendere l’età media della sua dirigenza a 49 anni (con cinque quarantenni). La novità è che viene costituita all’interno dell’istituto un’intera divisione di wealth management, affidata a Tommaso Corcos, attualmente responsabile del private banking, a cui faranno capo le vecchie divisioni “insurance” e “asset management”. A testimonianza di quanto il gruppo punti su questo settore, è stato deciso che sarà Messina in persona a presiedere la cabina di regia che avrà il compito di definire e coordinare la strategia sulle commissioni in vista proprio della discesa dei tassi. Sullo sfondo, intanto, resta aperta la partita per il rinnovo del consiglio di amministrazione del gruppo, che scade il prossimo anno. Per ora, non trovano conferme le indiscrezioni sul subentro di Francesco Profumo al posto di Gian Maria Gros Pietro, mentre sulla conferma di Messina non dovrebbero esserci dubbi, tant’è che lui stesso, nell’annunciare il riassetto organizzativo, ha detto: “La banca e la comunità per cui operiamo possono contare sul mio impegno personale nei prossimi anni”.
tra debito e crescita