Il commento
Pnrr che funziona: buon esempio a Roma
Il rilancio di Cinecittà è diventato realtà. I progetti di ampliamento e modernizzazione resi possibili dai fondi europei hanno dimostrato che è possibile lavorare assieme tra stato e privati per innovare il mercato cinematografico
Sembrava una “Mission impossible” (il titolo di un film è più che mai appropriato in questo caso), ma il risanamento prima e il rilancio poi di Cinecittà è oggi una realtà. I conti appena presentati mostrano un utile di esercizio l’anno scorso pari a 1,3 milioni di euro e un risultato positivo prima delle imposte di 1,8 milioni.
È il secondo anno consecutivo che i risultati sono positivi e ciò ha consentito di consolidare il patrimonio netto e aumentare il capitale sociale iniziale, ha sottolineato l’amministratore delegato Nicola Maccanico. Il fatturato è arrivato a 100 milioni di euro in tre anni partendo dai 14 milioni del 2021 anno chiuso in rosso e con ricavi esigui. Non era una crisi momentanea: Dal 2017 al 2019 si erano prodotti solo 42,9 milioni di euro, il 2020 era sceso sotto i dieci milioni, da allora è cominciata la rimonta verso quota 100 con un’accelerazione nel 2022 e nel 2023. Gli studi si sono riempiti di produzioni di qualità e di successo italiane (C’è ancora domani o Comandante) e straniere, mentre altre sono in lavorazione.
Non mancano le commesse, mancano gli spazi. Per ampliare e ammodernare gli impianti Cinecittà ha fatto ricorso al Pnrr con l’obiettivo di avere 25 teatri attivi nel 2026 e un aumento della capacità di circa il 60%. Sono state rispettate le procedure e i tempi, entro giugno 2023 sono stati firmati tutti i contratti con le società assegnatarie. In particolare, il piano porterà alla costruzione di 5 nuovi teatri di posa, alla ristrutturazione di 4 teatri esistenti, alla razionalizzazione del backlot (l’area destinata ai grandi set esterni degli Studi). Insomma, si può fare. Si può lavorare insieme tra stato e privati ed è possibile anche rispettare tempi e criteri europei. Cinecittà è una realtà per molti versi piccola e compatta, ma nient’affatto semplice, è una macchina complessa sottoposta a notevole incertezza e agli sbalzi del mercato. La missione finora è compiuta, guai però a essere soddisfatti, occorre investire e innovare per competere. In questo campo non ci sono nicchie nelle quali rifugiarsi, nemmeno nicchie d’eccellenza.