le trimestrali
Le banche, fredde sul risiko, si godono i profitti. In attesa delle mosse dell'Eurotower
Unicredit e Mps presentano le trimestrali che superano ogni previsione. La prospettiva di una nuova annata d'oro per il settore del credito è concreta, ma la gradualità con cui la Bce deciderà di tagliare i tassi può fare la differenza
Unicredit batte le attese del mercato, con utili in crescita del 24 per cento a 2,6 miliardi di euro nel primo trimestre 2024. E Mps supera ogni previsione con profitti in aumento del 42 per cento a 333 milioni. Dopo Intesa Sanpaolo, che ha aperto la stagione delle trimestrali in modo più che positivo (2,3 miliardi, 300 milioni meno di Unicredit) altre due istituti fanno il pienone rendendo ancora più concreta la prospettiva di una nuova annata d’oro per il settore del credito. Molto dipenderà, però, da come si muoverà la Bce. Se taglierà di poco e molto gradualmente i tassi a partire da giugno, rendendo altrettanto graduale la discesa del margine d’interesse, che per le banche rappresenta la gallina dalle uova d’oro in tempi di politica monetaria restrittiva, oppure se procederà in maniera più rapida e veloce. In questo caso potrebbe esserci, secondo le previsioni degli analisti, una sforbiciata di 3 o 4 miliardi entro fine anno per le prime cinque banche italiane. Ma è presto per dirlo e comunque anche se il margine d’interesse si dovesse contrarre con la riduzione del costo del denaro, alle banche non mancheranno profitti e capitale in eccesso da impiegare in operazioni di buy back (riacquisto di capitale proprio sul mercato) per soddisfare gli appetiti degli azionisti.
Per Unicredit, per esempio, questa rappresenta la priorità come ha ribadito il ceo Andrea Orcel durante la presentazione di ieri alla comunità finanziaria. In sostanza, Orcel ha detto che prenderà in considerazione operazioni di acquisizioni e fusioni solo se batteranno i buy back in termini di rendimenti e creazione di valore. E questa sembra essere ormai una linea abbastanza condivisa tra gli istituti di credito italiani sempre meno appassionati dal risiko. A differenza della Spagna, dove sta emergendo una chiara spinta al consolidamento anche se è appena naufragato il tentativo di fusione tra Banca Sabadell e BBVA da cui sarebbe nato il secondo colosso bancario europeo. Ma non è escluso che il prossimo tentativo vada in porto con il rischio che l’Italia resti a guardare.