le previsioni di primavera
L'economia dell'Ue si riprende. Ma per il governo Meloni si avvicina l'ora dell'aggiustamento dei conti
Secondo la Commissione, l'Unione europea crescerà dell'1 per cento nel 2024 e dell'1,6 nel 2025. “Abbiamo voltato pagina", dice Gentiloni. L'Italia dovrebbe crescere dello 0,9 e del 1,1 nei prossimi due anni, meno di quanto previsto dal Def. Peggiora anche il deficit strutturale, in arrivo una procedura d'infrazione
Bruxelles. L'economia dell'Unione europea e la zona euro torna a crescere in modo graduale dopo una ripresa migliore del previsto, secondo le previsioni economiche di primavera pubblicate oggi dalla Commissione. Il merito va a una crescita migliore del previsto all'inizio dell'anno e alla riduzione dell'inflazione, ma sulle prospettive economiche continuano a pesare elevati rischi geopolitici. “Abbiamo voltato pagina dopo un 2023 molto impegnativo”, ha detto il commissario Economia, Paolo Gentiloni.
Secondo le nuove stime della Commissione, l'Ue crescerà dell'1 per cento nel 2024, prima di accelerare al 1,6 per cento nel 2025. Per la zona euro, la crescita stimata è dello 0,8 per cento quest'anno e del 1,4 per cento il prossimo. L'Italia dovrebbe crescere dello 0,9 per cento nel 2024 e del 1,1 per cento nel 2025. E' lo 0,1 per cento in meno di quanto previsto dal governo nel Documento di economia e finanza. Per il governo di Giorgia Meloni la brutta notizia riguarda l'andamento dei conti pubblici. Il debito pubblico tornerà a salire al 138,6 per cento nel 2024 e al 141,7 per cento nel 2025. Il deficit è stimato al 4,4 per cento quest'anno (in calo di tre punti grazie alla fine del Superbonus), ma a politiche costanti crescerà del 4,7 per cento il prossimo.
Se, come previsto, la Commissione aprirà una procedura per deficit eccessivo contro l'talia, le previsioni di primavera offrono un'idea dello sforzo minimo che sarà richiesto. Con un deficit strutturale in peggioramento dello 0,3 per cento tra il 2024 e il 2025, il governo Meloni dovrà preparare una manovra di almeno lo 0,8 per cento del pil. Euro più o euro meno, sono circa 16 miliardi. Se la Commissione applicherà lo sconto previsto per l'aumento dei tassi di interessi sul debito (0,1/0,2 per cento del pil), la manovra dovrà essere di almeno 12/14 miliardi.
Nell'Ue la crescita dello 0,3 per cento all'inizio dell'anno "segna la fine di un periodo prolungato di stagnazione economica che era iniziato nell'ultimo trimestre del 2022", dice la Commissione nelle sue previsioni. La crescita nei prossimi due anni sarà sostenuta dai consumi privati e dalle esportazioni. Il mercato del lavoro rimane forte, con un tasso di disoccupazione ai minimi storici nell'Ue (6 per cento). Per contro, sono aumentati ulteriormente i rischi al ribasso e le incertezze a causa dell'evoluzione della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e del conflitto in medio oriente. "Le tensioni geopolitiche più ampie continuano a porre rischi", avverte la Commissione. Anche la necessità per alcuni stati membri di adottare misure di consolidamento fiscale "potrebbe impattare sulla crescita economica il prossimo anno".
Sull' Ue e la zona euro continua a pesare la stagnazione della Germania. Secondo le previsioni, l'economia tedesca crescerà di appena lo 0,1 per cento quest'anno e del 1 per cento il prossimo. La Francia dovrebbe crescere dello 0.7 per cento nel 2024 e del 1,3 per cento nel 2025. Tra le grandi economie, la Spagna si conferma il paese più in forma con una crescita stimata del 2,1 per cento quest'anno e del 1,9 per cento il prossimo. “Gli Stati membri dovrebbero concentrarsi su riforme e investimenti sostenibili che favoriscano la crescita, in combinazione con politiche fiscali più prudenti, per ridurre gli elevati rapporti debito/pil”, ha detto il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.