I nomi per il futuro
Le nuove nomine alla commissione per la Valutazione di impatto ambientale
Entro 45 giorni sarannno scelti i nuovi membri della commissione che decide sulle opere pubbliche. Il Foglio è in grado di anticipare che la nuova presidente sarà Germana Panzironi, presidente del Tar Abruzzo
Cambio in corsa alla commissione per la Valutazione di impatto ambientale (Via), che ieri ha concluso la sua attività ordinaria. La prorogatio è limitata a 45 giorni e il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, intende mettere la nuova commissione in grado di funzionare immediatamente, per evitare qualunque paralisi o rallentamento. In queste ore sta firmando i decreti di nomina di una trentina di componenti, sufficienti a garantirne la piena operatività. Il Foglio è in grado di anticipare che la nuova presidente sarà Germana Panzironi, magistrato amministrativo e presidente del Tar Abruzzo. Servirà qualche settimana per perfezionare le nomine ma non dovrebbero esserci vuoti di continuità. Panzironi sostituirà Massimiliano Atelli, magistrato della Corte dei conti e presidente della commissione Via ordinaria dal 1° gennaio 2021. Atelli, che è anche capo di gabinetto del ministro dello Sport, Andrea Abodi, resterà comunque alla guida della seconda commissione Via, quella speciale per i pareri sui progetti del Pnrr e del Pniec.
In attesa del parere di Via, ci sono al momento un centinaio di lotti e progetti di grandi opere. La più nota è il Ponte sullo Stretto, per cui la concessionaria Stretto di Messina ha chiesto una proroga di quattro mesi, a settembre, dei termini per la risposta alle richieste di integrazioni documentali e informative. Fra le altre opere in attesa ci sono gli ultimi progetti dell’Alta velocità Napoli-Bari e Milano-Verona (fra cui gli ingressi a Bari e a Brescia ovest e il bivio di Vicenza), il tratto internazionale della Torino-Lione, alcuni lotti della galleria del Brennero, il tratto Pescia Romana-Tarquinia sulla A12, la statale 336 per i Giochi olimpici di Cortina.
In questi tre anni e mezzo, Atelli è stato protagonista di una forte accelerazione dell’attività della commissione che è stata decisiva negli anni del Pnrr, in un momento delicatissimo in cui la commissione Via avrebbe potuto anche paralizzare il paese, con una concentrazione davvero straordinaria di progetti infrastrutturali ed energetici da approvare. Pichetto Fratin non vuole perdere questi ritmi e il compito di Panzironi sarà proprio quello di garantirli da subito.
La galoppata 2021-2024 non ha precedenti per una struttura accusata in passato di essere il fortino della resistenza alle grandi opere infrastrutturali e la causa di maggiore rallentamento nel percorso degli interventi verso il cantiere. I 1.742 pareri emessi dal 2021 raccontano invece di una macchina lanciata in velocità e il fatto che l’82 per cento dei pareri emessi sia positivo dice che non solo non c’è stata una resistenza alla infrastrutturazione del paese ma che in molti casi le osservazioni progettuali hanno contribuito a migliorare la qualità di progetti che notoriamente in Italia non sono impeccabili né di alta qualità.
Lo ricorda il rapporto conclusivo del lavoro della commissione. “Due fattori – dice la relazione – hanno contribuito alla elevata percentuale di pareri positivi. Il primo è il confronto con i proponenti, attraverso due momenti salienti del procedimento: l’avvio e la fase successiva al deposito delle integrazioni. Una serie di atti di indirizzo presidenziali ha reso possibile incontri videoregistrati con i proponenti nella fase iniziale dell’iter, per consentire l’illustrazione del progetto, e a valle della richiesta di integrazioni e del relativo deposito da parte del proponente, per chiedere ulteriori chiarimenti eventualmente necessari. Ciò ha consentito, nel rigore del rispetto delle parti, maggiori approfondimenti della progettualità, con una conseguente valutazione più articolata e completa”. Il secondo fattore è invece “un ampio ricorso alla condizionalità, specie di indirizzo, grazie alla quale la commissione (i) ha potuto orientare i proponenti a modifiche progettuali più sostenibili tali da rendere possibile un esito positivo della valutazione; (ii) ha stralciato segmenti progettuali che avrebbero impedito un esito positivo, ovviamente quando non tali da condizionare la medesima opera; (iii) ha introdotto mitigazioni e monitoraggi ante, in corso, e post operam, così da assicurare la compatibilità ambientale dei progetti”.
Il ventaglio dei progetti approvati è vastissimo. Per gli impianti energetici sono stati emessi 855 pareri cui si aggiungono 185 decisioni per gli impianti di rinnovabili che hanno autorizzato investimenti per 8.631 milioni. Sul fronte delle infrastrutture, invece, i 463 pareri per 27,6 miliardi di investimenti riguardano ferrovie (103 pareri per 9 miliardi), strade e autostrade (102 pareri per 7,7 miliardi), porti (123 pareri per 6,6 miliardi), gasdotti e oleodotti (33 interventi per 1,9 miliardi). Il Rapporto conclusivo lamenta alcuni aspetti organizzativi fra cui la collaborazione a singhiozzo con Ispra, considerata fondamentale nell’istruttoria dei progetti.