l'esordio

Panetta: "Il calo demografico pesa su lavoro, servono immigrati regolari"

Il quadro europeo e la situazione italiana, tra debito pubblico, ritardo del Sud, salari. Ma "Non siamo condannati alla stagnazione". Il ruolo cruciale del Pnrr e "un piano credibile per stimolare crescita e produttività". Le considerazioni finali del governatore della Banca d'Italia

Il quadro macroeconomico, con l'auspicato taglio dei tassi che dovrebbe arrivare a giugno, lo stato di salute del sistema bancario e l'integrazione europea. Sono alcuni dei temi che il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, affronta oggi a Palazzo Koch, nelle sue Considerazioni finali, in occasione della relazione annuale 2023. "L'agenda è chiara, e può essere realizzata. E va realizzata per tornare a crescere e per contare in Europa, e con l'Europa contare nel mondo", ha detto il governatore, in riferimento alle sfide globali che impongono di rafforzare la capacità di azione comune, unico modo "per superare l'attuale fase di appannamento". Secondo Panetta, "l'avanzamento dell'integrazione europea è la risposta ai mutati equilibri geopolitici e al rischio di irrilevanza cui i singoli stati membri sarebbero altrimenti condannati dalla cruda aritmetica dei numeri".

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Utilizzo del Pnrr cruciale per risollevare economia

"Utilizzare al meglio le ingenti somme" previste dal Pnrr "in tempi contenuti è arduo" per la Pubblica amministrazione "ma è cruciale per risollevare la crescita potenziale dell'economia". ha detto Panetta nel suo intervento. Aggiungendo che "la piena attuazione degli investimenti e delle riforme previste dal Pnrr, oltre a innalzare il prodotto di oltre di 2 punti percentuali nel breve termine, avrebbe effetti duraturi sulla crescita dovuti a incrementi di produttività stimabili tra 3 e 6 punti percentuali in un decennio". 

  
L'Italia non è condannata alla stagnazione

Secondo il presidente di Banca d'Italia, "Non siamo condannati alla stagnazione. La ripresa registrata dopo la crisi pandemica è stata superiore alle previsioni e a quella delle altre grandi economie dell'area", spiega Panetta, secondo il quale alcuni indicatori "sembrano oggi dirci che un'inversione di tendenza è possibile". Panetta avverte però che "non dobbiamo farci illusioni: la nostra economia soffre ancora di problemi gravi, alcuni radicati e di difficile soluzione" e cita in primis il ritardo economico del Sud e l'elevato debito pubblico, "questioni ineludibili per la politica economica". Il debito pubblico italiano è "una tale zavorra che ci costringe ogni anno a impegnare considerevoli risorse pubbliche per pagare interessi, sottraendole all'innovazione e allo sviluppo". È l'allarme del governatore di Bankitalia secondo il quale "potremo liberarci del fardello del debito soltanto coniugando prudenza fiscale e crescita". Per affrontare il problema del debito serve "un piano credibile volto a stimolare la crescita e la produttività, e nel contempo realizzare un graduale e costante miglioramento dei conti pubblici". Bisognerà portare il debito/pil "su una traiettoria stabilmente discendente".

  

Un altro dei problemi più gravi dell'Italia riguarda poi i salari. "L'evoluzione dei salari ha riflesso il ristagno della produttività: i redditi orari dei lavoratori dipendenti sono oggi inferiori di un quarto a quelli di Francia e Germania. In termini pro capite, il reddito reale disponibile delle famiglie è fermo al 2000, mentre in Francia e in Germania da allora è aumentato di oltre un quinto", ha spiegato Panetta. 

   

Calo demografico pesa su lavoro, servono immigrati

Decisi aumenti dei tassi di occupazione "potrebbero arrivare a controbilanciare gli effetti del calo demografico e mantenere invariato il numero degli occupati. E' inoltre possibile che un sostegno all' occupazione derivi da un flusso di immigrati regolari superiore a quello ipotizzato dall'Istat". Secondo Panetta il flusso "occorrerà gestirlo, in coordinamento con gli altri paesi europei" e "rafforzando le misure di integrazione". C'è poi il tema giovani: "molti hanno cercato migliori prospettive di lavoro all'estero", 525mila tra il 2008 e il 2022, e "l'esodo indebolisce la dotazione di capitale umano del nostro paese".

  

Panetta alle banche, non fatevi cogliere impreparati

Il governatore della Banca d'Italia ribadisce il suo appello alle banche a "non abbassare la guardia". Nelle considerazioni finali rileva che "non possiamo farci cogliere impreparati da tensioni che potrebbero emergere in futuro" ricordando come la vigilanza, ad aprile, abbia chiesto alle banche di costituire una riserva di capitale macroprudenziale. Panetta esorta poi le banche a "riconoscere le perdite attese" sui crediti che saliranno nel prossimo biennio e a tenere sotto controllo la liquidità visto anche "il rialzo del costo della raccolta".

   

Verso un taglio dei tassi, l'azione della Bce sia tempestiva

Per l'area euro nei prossimi mesi "si profila un allentamento delle condizioni monetarie", nel quale "bisognerà considerare che un'azione tempestiva e graduale permetterà di contenere la volatilità macroeconomica rispetto a un'azione tardiva e precipitosa". Panetta aggiunge che una "graduale" riduzione dell'attivo Bce - come i bond acquistati - "è certamente appropriata" ma "è fondamentale non interferisca con l'orientamento della politica monetaria" e che avvenga "evitando carenze di liquidità nel sistema o episodi di frammentazione nella trasmissione degli impulsi monetari".

 

 

  

Oggi per Panetta è il giorno dell'esordio come governatore in Banca d'Italia, dove ha trascorso buona parte della sua carriera professionale. Lo scorso novembre è salito sullo scranno più alto. L'appuntamento, che vedrà la partecipazione dei vertici bancari, sindacali e dell'economia, arriva a pochi giorni dalle elezioni europee dove si confrontano diverse visioni sul futuro dell'Unione e della sua economia. Panetta la sua idea di Europa l'ha espressa di recente varie volte: deve essere più unita, emettere bond comuni, aumentare gli investimenti sulla difesa comune, l'indipendenza energetica e digitale e gestire unitariamente i flussi di migranti necessari per fare fronte all'invecchiamento della sua popolazione. Posizioni chiare così come quelle a favore dell'unione bancaria e della moneta unica europea. Insomma, Panetta è quello che sul Foglio abbiamo definito come un "argine inaspettato alle politiche estremiste", contro gli anti europeisti e i demagoghi. 

  

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