editoriali

La ritrovata sintonia tra Fed e Bce

Buona notizia? Non per chi sperava di avere tagli di tassi in Europa quest’estate 

La Bce e la Federal Reserve sembrano tornate in sintonia. Dallo scambio di battute, e di visioni, che c’è stato al forum di Sintra tra i rispettivi presidenti, Christine Lagarde e Gerome Powell, si capisce che grosse divergenze sulla politica monetaria non ce ne saranno, anche se la Bce ha cominciato a tagliare i tassi d’interesse nell’Eurozona a giugno e la Fed tiene ancora duro per quanto riguarda gli Stati Uniti. Una differenza di approccio motivata dal diverso andamento dell’inflazione nelle due regioni  e che per un momento ha fatto pensare a un “sorpasso” storico della Bce sulla Fed al cui orientamento, solitamente, tende ad allinearsi. Tra i due si è visto un sostanziale allineamento quando Powell è apparso  più “colomba” rispetto alle ultime conferenze stampa lasciando intravedere una certa apertura sui tassi nel mese di settembre quando ha sempre affermato che non se ne sarebbe parlato prima di novembre (dipenderà però dai dati sull’occupazione) e Lagarde un po’ più “falco” perché non solo ha detto di considerare  improbabile un ritorno ai tassi zero del passato ma si è mostrata preoccupata per i segnali che potrebbero rinfocolare l’inflazione provenienti dal commercio internazionale oltre che dalle turbolenze provocate dalle elezioni francesi (“siamo attenti alla stabilità dei prezzi che dipende dalla stabilità finanziaria”). Proprio la ritrovata comunanza tra i due banchieri centrali ha lasciato  freddi i mercati finanziari che temono che i tagli dei tassi procederanno a questo punto molto più lentamente del previsto. Però, poi, a un certo punto Lagarde non ha mancato di rimarcare una distanza dicendo al “mio stimato amico, presidente Powell” di tenere certamente conto dell’impatto a catena delle decisioni prese dalla Fed ma di essere decisa a “determinare la nostra politica monetaria sulla base di ciò che vediamo nella nostra economia”. Probabilmente si è trattato di un distinguo più formale che sostanziale, ma una cosa è certa: chi si attende altri tagli di tassi in Europa quest’estate resterà deluso.

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