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Accordi sui nuovi contratti di Poste, Ceramica e Turismo. Con aumenti e innovazioni

Nunzia Penelope

Tre importanti rinnovi sono stati messi a segno negli ultimi giorni tra i sindacati e le diverse controparti: introducono capitoli specifici che prendono spunto dai temi più dibattuti. Per esempio la parità di genere o i supporti alla genitorialità, rafforzando i congedi parentali

Tripletta di contratti. Tre importanti rinnovi sono stati messi a segno negli ultimi giorni tra i sindacati e le diverse controparti: il contratto Turismo, quello della Ceramica e infine le Poste, firmato ieri. In tutti e tre i casi gli aumenti sono piuttosto sostanziosi. Per le Poste, che contano 120 mila dipendenti, l’accordo raggiunto tra l’azienda guidata da Matteo Del Fante e i sindacati   – accordo che come ricorda l’ad è un  tassello del Piano Industriale “The Platform Company – prevede 230 euro in più in busta paga, per il triennio 2024-2027. Ai 230 euro si aggiungono anche ulteriori fringe benefit per poco meno di 40 euro, di cui 30 al mese destinati all’incremento dei buoni pasto, 5 sul fondo sanitario, e 4,5 sul fondo previdenziale integrativo. Previsti anche 1.000 euro una tantum. Complessivamente, la parte economica va ben oltre l’Ipca, l’indicatore che regola gli aumenti salariali e che, se applicato alla lettera, avrebbe comportato un aumento di 140 euro.  

Ma fuori Ipca, anche se per valori meno importanti, è anche il contratto della Ceramica, firmato poche ore prima di quello delle Poste. Un rinnovo complesso, che ha richiesto oltre un anno di trattativa e perfino uno sciopero nazionale del settore, nel maggio scorso: evento ormai piuttosto raro, poiché le trattative dei diversi contratti si stanno svolgendo, più o meno tutte, senza particolari tensioni. Il settore della Ceramica non è vasto, conta 25 mila addetti su poco più di 200 aziende, ma ha ottenuto ugualmente un ottimo aumento salariale: 208 euro in più al mese, comprensivi di una quota da destinare a integrazione del fondo pensione del settore. Da notare che l’aumento in questo caso supera di 5 euro a quanto indicato dall’Ipca, e, affermano gli stessi sindacati, di fatto recupera il potere d’acquisto perduto con l’inflazione, grazie anche ai 710 euro una tantum che saranno erogati in autunno per coprire per la vacanza contrattuale. In totale, il montante complessivo è di quasi 4.500 euro. Ma nel contratto delle ceramiche c’è anche una novità che potrebbe portare a futuri sviluppi piuttosto interessanti: e cioè, per la prima volta, si prevede anche la certificazione degli iscritti a ciascun sindacato. Un passo, in pratica, verso quella rappresentanza che la Cgil chiede fortemente tramite intervento legislativo e la Cisl, invece, ritiene si possa ottenere per via negoziale. 

Buon aumento anche per i 400 mila addetti al settore turistico: l’accordo firmato nelle scorse settimane vale 200 euro in più in busta paga, per un periodo che va dal 1° luglio al 31 dicembre 2027, e per una massa salariale complessiva di 6.200 euro. L’intesa è arrivata dopo un rush finale di 40 ore di confronto no stop tra le associazioni di impresa e i sindacati, ed è stata commentata con reciproca soddisfazione. Il nuovo contratto nazionale rimanda poi al rilancio della contrattazione di secondo livello, che va resa “effettivamente esigibile”. A scanso equivoci, viene infatti previsto un elemento economico “di garanzia”, fino a 186 euro, nel caso non venga definito, nelle varie aziende, un accordo integrativo entro il 31 ottobre 2026.  

Da aggiungere che tutti e tre questi contratti, così come gli altri che si sono chiusi o si stanno chiudendo in questa stagione, introducono capitoli specifici che prendono spunto dai temi oggi dominanti nella società. Per esempio la parità di genere (il contratto Turismo prevede anche un apposito Garante della Parità), o i supporti alla genitorialità, rafforzando i congedi parentali. 

Forte anche l’attenzione al tema delle molestie, ormai preso molto seriamente da tutti i contratti collettivi, con misure di sostegno per le donne e periodi di congedo retribuito al 100 per cento per le vittime di violenza. Infine, nei nuovi contratti, si intravvedono anche le prime forme di partecipazione di lavoratori alla vita dell’impresa: altro capitolo che potrebbe aprire orizzonti interessanti per le relazioni industriali.
 

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