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l'analisi

Più fibra per tutti. L'Italia ha fatto passi avanti sulla connessione veloce, ma ora è in difficoltà

Andrea Giuricin

Per le aree grigie, quelle a fallimento di mercato, la mappatura dei civici ha funzionato male. E un decreto legge che doveva essere convertito ancora non ha visto le attuazioni. La necessità di intervenire

I recenti movimenti nel settore delle reti telecom mostrano che l’Italia vede un settore dinamico e che al contempo l’infrastruttura in fibra è sempre più importante per la crescita economica del paese. Tuttavia, c’è un forte stallo nelle aree grigie, quelle parzialmente a fallimento di mercato. Su queste aree erano stati stanziati dei soldi del Pnrr, ma i problemi nell’individuazione dei numeri civici avevano portato a un decreto legge (il 19 del 2024) che doveva essere convertito con delle attuazioni che ancora non ci sono.

La necessità di cambiare i numeri civici da raggiungere con la fibra derivava dal fatto che vi erano stati degli errori in precedenza nell’individuazione delle abitazioni da raggiungere. Senza una flessibilità, che era stata introdotta dal Dl 19/2024, gli operatori non possono di fatto andare a coprire queste zone. Queste mancate attuazioni del dl portano a un grande rischio per lo sviluppo della fibra in Italia, specie per le aree grigie e al contempo si tradurrebbe in una perdita secca dei fondi del Pnrr.

 

Questa problematica riguarda le zone grigie, mentre gli investimenti negli ultimi anni erano andati piuttosto bene grazie al dinamismo degli operatori.  L’Italia ha fatto dei grandi passi in avanti negli ultimi anni per quanto riguarda la creazione di un network della Fiber to the Home, tanto che ha ormai dei tassi di copertura elevati (circa tre abitazioni su cinque sono già connesse), se confrontati a molti paesi europei. Gli investimenti storici di Open Fiber (13 miliardi) e la creazione di FiberCop sono indubbiamente due asset importanti per il paese.

 

Questi grandi investimenti in fibra sono molto importanti per riuscire a permettere una digitalizzazione del paese necessaria per aumentare la competitività dell’economia italiana che vede tassi di produttività pressoché stagnanti da qualche decennio. L’economia digitale e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi per i consumatori pubblici e privati possono esistere solo con una rete Ftth efficiente ed efficace. Al fine di utilizzare al meglio questa nuova infrastruttura, che si sta realizzando grazie a investimenti privati e pubblici, è necessario però riuscire ad avere tassi di take up molto superiori agli attuali.  A fronte di aumenti di costi per la creazione di un’infrastruttura nazionale Ftth per via di dinamiche esterne al settore, quali aumenti dei costi delle materie prima o le difficoltà a trovare le risorse umane, è anche importante spingere verso una maggiore utilizzazione della rete.

 

Al fine di aumentare il take up è importante che si adottino politiche pubbliche che spingano verso questo obiettivo, come ad esempio con un’incentivazione a un utilizzo maggiore dell’Ftth anche da parte dell’amministrazione pubblica, ma con politiche di incentivazione che spingano all’utilizzo di questa tecnologia, che è l’unica a riuscire a fornire livelli elevati di velocità e latenza. In generale si evidenzia un certo gap per quanto riguarda la domanda italiana e questo sarà sempre più importante da colmare, specialmente adesso che la rete infrastrutturale Ftth si sta espandendo a tante aree del paese. Un altro elemento importante per aumentare il take up è quello di andare verso uno switch off della rete in rame, così come è stato fatto in diversi paesi europei. Questo “spegnimento” spinge  i consumatori verso la tecnologia in fibra e al tempo stesso permette di eliminare duplicazioni di costi.

 

In definitiva, l’Italia ha grandi potenzialità con la rete Ftth che si sta portando a compimento, ma al fine di dispiegare al meglio gli effetti positivi, è necessario compiere altri passi di politiche pubbliche che possano portare ai cittadini i benefici nella loro interezza. Le sfide sono dunque enormi per il settore, ma tramite una chiara strategia a livello nazionale sarà possibile vincere questa sfida utile non tanto al settore del digitale, ma per tutta la competitività italiana. Anche per questo motivo è molto importante risolvere l’impasse delle aree grigie e dei fondi del Pnrr.

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