Tutto meglio del previsto

Sugli extraprofitti Giorgetti "chiama" le imprese

Mariarosaria Marchesano

Nella legge di Bilancio "ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti", ha detto il ministro specificando, poi, che non solo le banche, ma tutte le aziende che hanno beneficiato del contesto di mercato per fare utili potrebbero essere oggetto di un prelievo fiscale extra. Quali aziende?

Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Piuttosto che incontrare la comunità finanziaria internazionale a Londra, com’era usanza dei suoi predecessori, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha ricevuto una giornalista di Bloomberg a Palazzo Chigi. Sapendo di essere ascoltato dal pubblico degli investitori, come ha ricordato l’intervistatrice, Giorgetti ha voluto trasmettere un messaggio rassicurante sull’Italia confermando che quest’anno il pil crescerà, se non esattamente dell’1 per cento, di un livello molto vicino e che gli obiettivi di contenimento del deficit saranno superati perché la previsione di aprile del 4,3 per cento sarà aggiornata al 3,8 per cento per quest’anno e sotto al 3 per cento per il 2026. Tutto meglio del previsto.
 

Ma poi, quando è arrivata la domanda sulla tassazione degli extraprofitti per far quadrare i conti pubblici, come si sta valutando di fare in Francia, Giorgetti ha risposto in modo vago e inquietante allo stesso tempo: nella legge di Bilancio “ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti”, ha detto il ministro specificando, poi, che non solo le banche, ma tutte le aziende che hanno beneficiato del contesto di mercato per fare utili potrebbero essere oggetto di un prelievo fiscale extra. Quali aziende? Mentre il presidente Macron in Francia ha parlato esplicitamente di grandi gruppi, Giorgetti non ne ha fatto una questione di dimensione insistendo sulla necessità che tutti devono dare una mano al paese “piccole, medie e grandi aziende”. Ma una cosa l’ha detta: le aziende della difesa sono tra coloro che dovranno contribuire perché stanno andando particolarmente bene “con tutte queste guerre”.
 

Insomma, banche e difesa, soldi e armi, potrebbero pagare pegno, ma forse anche altri, chissà. Un messaggio che ha contribuito a peggiorare una giornata difficile a Piazza Affari (che ha chiuso a - 1,5 per cento e lo stesso ha fatto la Borsa  di Parigi). L’arrivo di nuove tasse non piace mai agli operatori economici, ma il messaggio può essere ancora più controproducente per il clima di fiducia  se caratterizzato da tanta incertezza.

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