Michele Vietti (LaPresse)

tra rischi e opportunità

Michele Vietti: "Per l'Intelligenza artificiale servono regole europee. La tecnologia cambierà la giustizia"

Ruggiero Montenegro

L'ex vicepresidente del Csm e oggi presidente della Fondazione iniziativa Europa presenta l'annuale forum di Stresa, dedicato all'IA: "Modificherà il lavoro di avvocati e magistrati, permettendo valutazioni più rapide ed esaustive. Il cambiamento va governato. Bisogna evitare ogni automatismo del giudizio, mettendo sempre l'uomo al centro"

“Oggi tutto passa da qui, qualunque riflessione non può più prescindere dall'Intelligenza artificiale. Siamo di fronte a un cambiamento epocale e anche noi vogliamo dare il nostro contributo”. Michele Vietti è il presidente della Fondazione iniziativa Europa. Da oltre vent'anni a Stresa, sulle rive del lago Maggiore, organizza un forum annuale – andrà in scena il 15 e il 16 novembre – per discutere dell'attualità, del mondo e delle sue evoluzioni. 

Quest'anno per l'ormai classico appuntamento – che coinvolgerà ministri, parlamentari, professori universitari, giornalisti e ambasciatori – è stato scelto il titolo "Governare il cambiamento: umanesimo e Intelligenza artificiale”.  “E non poteva essere altrimenti”, spiega Vietti: “L'IA è di per sé una macchina che l'uomo deve guidare e, appunto, governare. Non basta avere la Ferrari per raggiungere una destinazione, bisogna saperla maneggiare perché altrimenti ci si schianta. Occorre a tutti i costi evitare il rischio della disumanizzazione. C'è un grande tema etico e uno di regolamentazione”.

Si tratta di un quadro in continua evoluzione, nel quale i giganti del web e della tecnologia hanno assunto un ruolo sempre più centrale, fino a porsi come interlocutori degli stati. “Chi governa non può e non deve abdicare al proprio ruolo. Le aziende fanno il loro mestiere, cercano giustamente il profitto e i vantaggi del mercato. Allo Stato resta il compito fondamentale di stabilire le regole”, dice Vietti – che è avvocato ma conosce bene certe dinamiche, essendo stato parlamentare, vice presidente del Csm e sottosegretario all'Economia e alla Giustizia, durante i governi Berlusconi. “Da un lato bisogna favorire lo sviluppo di tutte le potenzialità tecnologiche, dall'altro occorre evitare che l'IA possa sfuggire al controllo dell'uomo. E questo lo diciamo nel titolo del nostro forum: dobbiamo rendere compatibile l’IA con l’umanesimo, con l’uomo, con la centralità della persona a cui deve essere servente e non diventarne padrona”.

 
È una questione di equilibrio, di pesi e contrappesi da ricercare attraverso un confronto sempre più ampio. Come si fa? “Con un dibattito che deve collocarsi in una dimensione necessariamente europea, coerentemente con gli ideali miei e con quelli della Fondazione”, risponde Vietti. “Dopo la globalizzazione i confini degli Stati hanno mantenuto una valenza politico-territoriale, ma il discorso sulla tecnologia li trascende, non segue le cartine geografiche e per questo richiede un approccio globale. Servono regole europee, comuni”. 

 

Di questo, e non solo, parleranno sul palco di Stresa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, i ministri della Giustizia Carlo Nordio e quello per la Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. Nel programma del forum anche il titolare del dicastero per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il ministro Paolo Zingrillo a portare il punto di vista della pubblica amministrazione e Andrea Abodi per lo Sport.  E poi esperti come Davide Casaleggio, insieme a esponenti del mondo dell'impresa, della finanza e dell'economia, come il viceministro Maurizio Leo, coordinati dalla vicepresidente della Fondazione Giuseppina Rubinetti. “Un parterre che ci permetterà di avere un approccio trasversale all'Intelligenza artificiale, una materia che ha e avrà sempre più ripercussioni su tutti gli ambiti”, aggiunge Vietti. “Senza mai dimenticare l'aspetto educativo, destinato in particolare ai più giovani. Lo abbiamo visto con i social network, che hanno messo in luce anche i lati meno positivi del progresso tecnologico. Una lezione che non va dimenticata, di cui fare tesoro nell'affrontare la sfida dell'IA”. 

 

Tra gli ospiti della due giorni molto spazio avrà la giustizia. Ecco quindi il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia, il vicepresidente della Consulta Giulio Prosperetti e Fabio Pinelli, numero due del Csm. “Anche dal punto di vista della legge e della giurisprudenza le implicazioni dell'IA saranno profonde”, ragiona Vietti. “La giustizia è impegnata in una grande opera di innovazione tecnologica. L'obiettivo è quello di ridurre i tempi dei processi, perché una giustizia non tempestiva serve a poco. Il percorso è iniziato con il processo telematico, che è stata una grande rivoluzione. Bisogna ora proseguire su questa strada, anche nel processo penale, superando le resistenze conservatrici che ancora ci sono”. 

In questa chiave, dunque, l'IA è destinata a modificare il lavoro di avvocati e magistrati. “Dovranno ripensare le modalità del loro operato. Con l'IA – è la previsione del presidente della Fondazione – avremo modo di accedere in tempo reale alle banche dati, in maniera molto più efficace di quanto accade oggi e in tempi brevissimi potremo collegare i fatti alle norme e alla loro interpretazione a tutti i livelli, da quello nazionale a quello comunitario, per una valutazione assai più rapida ed esaustiva”. Anche in questo caso, ricorda il presidente della Fondazione iniziativa Europa, occorrerà prestare attenzione per prendere il meglio del nuovo strumento, senza correre rischi. “Bisogna evitare ogni automatismo del giudizio, ricordandoci sempre che dietro la decisione di attribuire torti e ragioni ci sono le persone”, conclude Vietti. “Noi con il nostro forum proveremo a dare un contributo al dibattito, tecnico e politico (in senso alto)”. Appuntamento a Stresa. 

Di più su questi argomenti: