Editoriali
La mossa di Generali su Natixis apre le danze per la sfida sul prossimo cda
C’è un risiko parallelo a quello bancario e sta avvenendo nel settore delle assicurazioni: non solo Generali e Natixis, ma anche BnpParisbas e Axa e l'opa di Banco Bpm su Anim
C’è un risiko parallelo a quello bancario e sta avvenendo nel settore delle assicurazioni. La notizia di conversazioni in corso tra Generali e Natixis Investment Managers, controllata dell’asset management del colosso francese Natixis, va letta alla luce di un consolidamento che sta avvenendo a livello europeo con meno mal di pancia di quello tra banche. Philippe Donnet, ad di Generali, che scade la prossima primavera, ha intenzione di presentarsi all’assemblea dei soci dell’8 maggio con una carta in più: ampliare il business dell’asset management, ormai da tempo, considerato un settore in grado di generare flussi di cassa grazie alle commissioni (e per questo gli operatori europei del settore sono entrati nel mirino sia delle assicurazioni sia delle banche).
La scorsa estate il gruppo BnpParisbas ha avviato un accordo con Axa per rilevare la controllata Axa Investment Managers. Ed è più recente l’indiscrezione che la tedesca Allianz sta dialogando con la francese Amundi per un’intesa che prevede la cessione di Allianz Global Investors. Insomma, c’è movimento e, del resto, anche l’opa di Banco Bpm su Anima si inquadra in questa dinamica. I colloqui di Generali con Natixis sarebbero nella fase iniziale e tutto può succedere in un’operazione che si vorrebbe costruire con un peso di Generali prevalente nonostante le masse gestite da Natixis Im (1,3 trilioni) siano superiori a quelle del Leone (843 miliardi). Ci riuscirà? Gli analisti sono convinti che qualsiasi acquisizione strategica non avvenga prima della presentazione del nuovo piano industriale di Generali (il 30 gennaio 2025 a Venezia) che dovrebbe prevedere gli investimenti necessari. Ma se anche non andasse in porto il deal con Natixis, la direzione è provare a creare una piattaforma globale di asset management. Almeno fino a quando l’indirizzo della gestione Donnet sarà confermato dagli azionisti (alcuni azionisti, da Caltagirone alla famiglia Del Vecchio, sognano da mesi una discontinuità che finora non sono riusciti a ottenere). L’altro risiko è appena iniziato.