L'intervento
Le guerre, le minacce di dazi e una Bce poco coraggiosa. L'allarme di Confartigianato
La combinazione dei conflitti in Europa e in medio oriente, la stretta creditizia e le incognite degli scenari mondiali stanno mettendo a dura prova il sistema produttivo italiano. La situazione rimane critica, nonostante la resilienza delle piccole e medie imprese
Dalla Bce ci aspettavamo un taglio più consistente dei tassi di interesse, un segnale più convinto e concreto verso una politica monetaria espansiva. La riduzione del costo del denaro è determinante per consentire alle nostre imprese di investire nelle transizioni green e digitale e affrontare le sfide di una congiuntura economica segnata da profonde incertezze. La combinazione dei conflitti in Europa e in medio oriente, la stretta creditizia e le incognite degli scenari mondiali stanno mettendo a dura prova il sistema produttivo italiano. In questi ultimi anni le piccole imprese hanno dimostrato una resilienza notevole, continuando a crescere in produttività, occupazione, innovazione ed export.
Ma la situazione rimane critica. I dati dell’Ufficio studi di Confartigianato parlano chiaro. A causa del conflitto russo-ucraino le imprese italiane hanno perso circa 13,4 miliardi di euro in esportazioni verso la Russia e l’Ucraina. La recessione tedesca, innescata dalla dipendenza energetica e dalle sanzioni contro Mosca, ha avuto ripercussioni anche sul commercio italiano, con una perdita di 18,4 miliardi di euro nelle esportazioni verso la Germania, uno dei nostri principali partner commerciali. Nel frattempo, i prezzi dell’energia, che sono esplosi durante la crisi in Ucraina, hanno gravato pesantemente sul sistema produttivo con un aumento di ben 78,9 miliardi di euro dei costi energetici nel triennio 2022-2024. Le piccole e medie imprese hanno subìto un aggravio di circa 11,8 miliardi di euro sulle loro bollette.
A complicare ulteriormente il quadro, il conflitto in medio oriente ha introdotto nuove incertezze. L’aumento della volatilità dei prezzi del petrolio e del gas potrebbe determinare un ulteriore choc sui costi energetici, con previsioni di un impatto recessivo sul pil italiano di circa 18,8 miliardi di euro nel biennio 2025-2026. La stabilità politica ed economica di questa regione è cruciale per l’Italia, che importa una parte significativa della propria energia e destina una quota crescente delle sue esportazioni ai paesi del medio oriente. Proprio in questo scenario, le politiche monetarie restrittive della Bce hanno avuto un forte impatto sulle imprese. La Banca centrale, a partire dal 2022, ha avviato una serie di rialzi dei tassi di interesse dalle conseguenze pesanti per le aziende italiane: 44,3 miliardi di maggiori oneri finanziari con un impatto particolarmente grave sulle piccole imprese, che hanno visto un calo dei prestiti pari all’8 per cento. Questa stretta ha ridotto drasticamente la capacità delle imprese di investire, con un calo degli investimenti pari al 2,3 per cento nel secondo trimestre del 2024. Sullo sfondo si profilano i rischi di una politica protezionistica da parte degli Usa. Lo “spettro” dei dazi agitato da Trump preoccupa non poco l’Italia, che è il terzo partner commerciale degli Stati Uniti con un export che nel 2024 vale circa 67,2 miliardi di euro. Con 17,2 miliardi di euro, l’Italia è il primo esportatore negli Stati Uniti nei settori di micro e piccola impresa: food, moda, legno e mobili, prodotti in metallo, gioielleria e occhialeria.
In questa situazione Confartigianato ritiene più che mai fondamentale incoraggiare i segnali di vitalità delle nostre imprese con uno sforzo altrettanto energico da parte di chi guida il paese per modificare un contesto spesso ancora ostile alla libertà d’iniziativa economica. Per questo ci aspettiamo un impegno deciso da parte del governo per creare condizioni di contesto generali più favorevoli allo sviluppo dell’impresa: riduzione della pressione fiscale, lotta alla burocrazia, contenimento dei costi della Pubblica amministrazione, migliore accesso al credito, servizi pubblici e infrastrutture efficienti, giustizia rapida, welfare attento alle nuove esigenze dei cittadini e degli imprenditori.
Marco Granelli presidente di Confartigianato