Una Cassa Depositi e Prestiti sempre più votata alla competitività del paese
La Cassa, in linea con lo spirito del piano europeo di Mario Draghi, non farà mancare il suo supporto all’Italia mettendo in campo 81 miliardi di investimenti, previsti dal piano strategico 2025-2027
Da “banca promozionale” a piattaforma di finanza e competenza a supporto della competitività del paese. La Cassa Depositi e Prestiti guidata da Dario Scannapieco e presieduta da Giovanni Gorno Tempini si è data una missione più in linea con i tempi e con lo spirito del piano europeo di Mario Draghi. Se la competitività è la nuova parola d’ordine, la Cassa non farà mancare il suo supporto all’Italia mettendo in campo 81 miliardi di investimenti previsti dal piano strategico 2025-2027 presentato ieri a Roma, una quindicina in più rispetto a quello precedente (2022-2024).
I settori d’intervento sono i soliti, imprese, pubblica amministrazione, immobiliare (soprattutto rigenerazione urbana), infrastrutture, servizi, ma questa volta si è voluto dedicare maggiore attenzione alla crescita economica. Si spiega così la decisione di abbassare la soglia minima di fatturato per entrare nel capitale delle piccole e medie aziende, soprattutto quelle del Sud che più sono state penalizzate da questo vincolo. Del resto, di sostegno finanziario le imprese italiane hanno bisogno visto che i prestiti bancari rispetto al pil, riflette in sintesi Scannapieco, sono diminuiti del 24 per cento negli ultimi 10 anni. Così la Cassa ha previsto un piano d’investimenti in realtà ad elevato potenziale di crescita con il supporto di Simest. Tale piano, però, individua il venture capital e il private equity come ambiti nei quali favorire lo sviluppo di un nuovo tessuto produttivo mentre non fa accenno al progetto del fondo dei fondi messo in cantiere in collaborazione con il Mef per investire nelle piccole e medie imprese quotate alla Borsa italiana che stanno soffrendo per mancanza di capitali. “Stiamo scrivendo il regolamento”, ha risposto Scannapieco a una domanda sul tema rivolta dal Foglio.
Il progetto, molto atteso visto il costante impoverimento del listino milanese controllato da Euronext, sta, dunque, andando avanti anche se i tempi non sembrano così stretti come più volte ha dichiarato anche di recente il sottosegretario al Mef Federico Freni.