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le misure che mancano

I prezzi del gas lievitano ma la produzione nazionale diminuisce

Maria Carla Sicilia

Per il secondo anno di fila in Italia sono stati estratti meno di 3 miliardi di metri cubi di gas, con volumi in flessione rispetto al 2023. Il provvedimento che dovrebbe rilanciare la produzione e offrire prezzi calmierati all'industria non c'è ancora, ma l'aumento delle quotazioni potrebbe favorire le trattative. Il ministro Pichetto Fratin: "Vogliamo arrivare a un accordo il prima possibile"

Con il prezzo del gas che due giorni fa è tornato a superare i 50 euro al megawattora per la prima volta dopo più di un anno, si sono moltiplicati gli allarmi su possibili aumenti in bolletta. Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin predica prudenza, come pure il presidente dell’Arera Stefano Besseghini: i volumi che fino al 31 dicembre importavamo dalla Russia sono residuali e i picchi di 300 euro al megawattora non si ripeteranno. I motivi di questo ottimismo sono legati alla maggiore diversificazione che l’Italia ha costruito dopo avere sperimentato l’interruzione improvvisa dei flussi russi nel 2022, che all’epoca coprivano  circa il 40 per cento delle importazioni. Un risultato costruito non solo grazie all’estensione dei contratti con gli altri paesi da cui riceviamo il gas via tubo, come l’Algeria che è diventato il primo fornitore, ma anche grazie alla maggiore capacità di ricevere il gas naturale liquefatto che arriva via nave e ormai principalmente dagli Stati Uniti. Ciò non toglie che le tensioni dei mercati, legate al contesto geopolitico e a possibili incidenti tecnici nelle fasi di produzione e trasporto, sono un elemento che preoccupa sia i consumatori domestici che quelli industriali, nonostante i rialzi per ora contenuti.

Uno dei tasselli su cui non si sono registrati passi avanti in questi tre anni di profondo riassetto del sistema energetico italiano è quello della produzione nazionale di gas. Da quando il governo guidato da Mario Draghi ha fatto cadere il tabù dell’aumento delle estrazioni nei nostri mari, i numeri dicono che non si è registrato nessun incremento. Anche il governo di Giorgia Meloni ha ribadito la linea espressa dall’ex presidente della Bce, ma senza risultati. Al contrario, anche il 2024 si è chiuso per il secondo anno di fila con meno di 3 miliardi di metri cubi di gas prodotti in Italia, in flessione dell’1,9 per cento rispetto al 2023.

Come nota la rivista specializzata Staffetta Quotidiana, che ha elaborato le stime sulla base di dati Snam e del ministero dell’Ambiente, a ridurre il calo ha contribuito il forte rimbalzo che si è registrato nel mese di dicembre: +32,8 per cento. Il motivo è l’avvio isolato di nuove produzioni, in particolare il giacimento Eni di Argo Cassiopea, al largo delle coste della Sicilia, operativo da agosto, che aveva fatto sperare in un’inversione di segno già dal 2024. Lo strumento che avrebbe dovuto rilanciare la produzione nazionale e dare sollievo all’industria più dipendente dal gas è il gas relase, che però non è mai partito. Si tratterebbe di potenziare l’estrazione da giacimenti già operativi per vendere il gas a prezzi calmierati all’industria italiana, come prevede per ultimo il decreto Ambiente approvato a ottobre. Qualche settimana fa, rispondendo a una domanda del Foglio, il ministro Pichetto Fratin ha detto che “è aperto un confronto informale con gli interessati per arrivare a un accordo il prima possibile”. Il problema però sono proprio i prezzi. Quando la misura è stata pensata dal governo Draghi, nelle settimane dell’embargo al gas russo con i prezzi a tre cifre, c’era margine per trovare un compromesso remunerativo per l’industria estrattiva. Chissà che ora le nuove spinte rialziste non agevolino le trattative in corso.

 

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  • Maria Carla Sicilia
  • Nata a Cosenza nel 1988, vive a Roma da più di dieci anni. Ogni anno pensa che andrà via dalla città delle buche e del Colosseo, ma finora ha sempre trovato buoni motivi per restare. Uno di questi è il Foglio, dove ha iniziato a lavorare nel 2017. Oggi si occupa del coordinamento del Foglio.it.