Tagli al personale
Gazprom in crisi: a rischio 1.600 posti di lavoro
A seguito delle vendite di gas crollate in Europa, l’azienda sta valutando di tagliare del 40 per cento il personale della sua sede centrale a San Pietroburgo, riducendo potenzialmente il suo quartier generale da 4.100 a 2.500 dipendenti
A quasi tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina Gazprom non è più un gigante. L’azienda sta valutando di tagliare del 40 per cento il personale della sua sede centrale a San Pietroburgo, una ristrutturazione che equivale a 1.600 licenziamenti e che avrà l’effetto di ridurre il perimetro del suo quartier generale da 4.100 a 2.500 dipendenti. La notizia è rimbalzata su canali russi Telegram ed è stata poi confermata da un portavoce dell’azienda statale russa a Afp: in una lettera inviata prima di Natale, la vicepresidente Elena Ilyukhina ha informato dei piani il direttore generale Alexei Miller.
I tagli al personale sono la conseguenza della crisi derivata dal crollo delle vendite di gas all’Europa, che nel 2023 ha prodotto per il gruppo una perdita di 6,9 miliardi, la più grande degli ultimi 25 anni di bilanci. Gli scenari non sono migliori. Secondo diversi analisti citati dal Financial Times, è improbabile che Gazprom torni a fare profitti come prima della guerra, nonostante il lieve miglioramento dei risultati finanziari raggiunti nel 2024.