Oltre i sabotaggi
Con l'arrivo di Strisciuglio in Trenitalia si prepara il piano per la “rimodulazione” dei treni
Il manager che in Rfi ha aumentato il numero di treni in circolazione adesso dovrà capire come razionalizzare le corse della società del gruppo Fs che si occupa della flotta viaggiante. Due ipotesi: diversificazione delle stazioni tra Av e regionali e treni "in composizione"
“Sabotaggi? I dubbi e i sospetti di Fs sono stati depositati alle autorità competenti. Sarebbe gravissimo fare battaglia politica sulla pelle dei lavoratori e dei pendolari”. Matteo Salvini due giorni fa si trincerava dietro al complotto per uscire dall’angolo dopo giorni di disagi, ritardi e cancellazioni di treni in tutta Italia. Ieri all’esposto il gruppo Fs ha aggiunto un’indagine interna. La commissione nominata dall’ad del gruppo Stefano Donnarumma si occuperà soprattutto dell’episodio di sabato 11 gennaio a Milano, quando la rottura di un pantografo ha causato la cancellazione di 12 treni dell’Alta velocità e il ritardo, anche fino a due ore, per oltre 115 vetture. Intanto però si lavora all’unica cosa che davvero può contribuire a a tamponare le cose, dopo un anno davvero complicato per le ferrovie: un piano per la razionalizzazione e la rimodulazione dei treni. Un modo per alleggerire la pressione su una rete piena zeppa di cantieri Pnrr e sovraccarica di treni. Se ne sta occupando Giampiero Strisciuglio, ad uscente da Rfi, l’azienda del gruppo che gestisce l’infrastruttura, ed entrante in Trenitalia, la società che si occupa invece della flotta viaggiante. Prenderà la tolda di comando di Trenitalia già dalla prossima settimana. E su di lui che Salvini conta per trovare una soluzione. Lunedì lo aveva lasciato intuire lo stesso Donnarumma: “Ci sarà sicuramente una razionalizzazione, più che parlare di riduzione dei treni, bisogna parlare di ottimizzazione”. Mentre due giorni fa, sostituendo Salvini durante il Question time alla Camera, era stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani a spiegare come: “Sono in corso approfondimenti per la rimodulazione dell'offerta da parte di Rfi per alleggerire la pressione sui grandi impianti”.
D’altronde, come spiegato da Ciriani, i treni circolanti ogni giorno sono cresciuti moltissimo dal 2022 a oggi, da 8.634 a 8.920 treni al giorno, +3,2 per cento. Con una crescita soprattutto sull’alta velocità: da 331 treni a 377 , un +12,2 per cento in soli due anni. Solo sulla tratta Roma-Milano circolano ogni giorno 164 treni. L’Autorità di regolazione dei trasporti già nel 2023 aveva sanzionato Rfi con una multa da 350 mila euro: l’azienda avrebbe assegnato troppi slot per i viaggi dei treni di Trenitalia e Italo. Su 1.034 tratte in cui l’Art ha suddiviso la rete nazionale, il limite dell’85 per cento di saturazione della rete sarebbe stato superato in 141 tratte, e cioè nel 13,5 per cento dei casi, aumentando il rischio di guasti e incidenti. Adesso l’arduo compiuto di stilare il piano di rimodulazione spetterà a Strisciuglio. Da manager di Rfi aveva aumentato i treni circolanti, adesso da capo di Trenitalia dovrà, in collaborazione con Aldo Isi, che prenderà il suo posto dentro Rfi, ridurre i convogli viaggianti. Un’ipotesi che era stata invece seccamente rifiutata dal manager di cui Strisciuglio prenderà il posto, Luigi Corradi, che considerava la rimodulazione dei treni un grande pericolo per la sostenibilità finanziaria dell’azienda. La ruota di avvicendamenti all’interno della galassia Fs si spiega anche così.
Ma cosa ci sarà nel piano di razionalizzazione? Negli scorsi giorni era stata paventata l’ipotesi di una riduzione del 15 per cento dei treni dell’Alta velocità. E’ molto complicato. La soluzione potrebbe invece passare da una razionalizzazione più complessa. Le ipotesi allo studio sono diverse. Una è quasi certa. Nei nodi di Roma e Milano, dove si sono create negli ultimi mesi le principali criticità, occorrerà alleggerire la pressione sulle cosiddette “stazione di testa”, Roma Termini e Milano Centrale, stazioni dove se un treno entra, un altro deve uscire. Nelle due città diversi treni saranno dirottati su Roma Tiburtina e Milano Garibaldi, anche per separare la linea ad Alta velocità da quella dei treni regionali. Lo aveva lasciato intendere lo stesso Donnarumma alcuni giorni fa: “Ci sono dei momenti in cui oggettivamente il traffico sulla dorsale principale Roma-Milano è particolarmente intenso. Questo è anche dovuto ad un utilizzo della stazione Termini e della stazione Centrale un po’troppo ibrido”.
Per quanto riguarda i treni, invece, una riduzione del 15 per cento delle vetture dell’Alta velocità rischia di diventare insostenibile per gli operatori. Dunque, più che questo, servirà razionalizzare le corse. Trenitalia potrebbe usare i suoi treni, in particolare gli Etr1000, “in combinazione”, e cioè unendo più treni. Un singolo convoglio conta otto carrozze, “in composizione” ne vale il doppio. Inoltre si potrebbero anche separare dopo una certa tratta, per utilizzare lo stesso treno per due differenti destinazioni finali. Questo consentirebbe di avere treni meno frequenti, ma più capienti, garantendo la stessa capacità di trasporto senza stressare l’infrastruttura.
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