i numeri

La campagna patriottica sui Btp non funziona, e non è un male

Mario Seminerio

Nonostante gli sforzi del governo Meloni, tra campagne pubblicitarie e agevolazioni fiscali, la quota di debito pubblico in mani estere sale dal 26 al 30 per cento. I numeri della Banca d'Italia

Le ultime statistiche della Banca d’Italia mostrano che, da fine 2022, quando cioè si è insediato il governo Meloni, la quota di debito pubblico italiano detenuto da non residenti è aumentata in modo significativo, passando dal 26 per cento al 30 per cento circa. Questo aumento è avvenuto in contemporanea con la grande campagna patriottica del governo Meloni, che punta ad aumentare il possesso del nostro debito da parte delle famiglie italiane, ritenendo (in modo piuttosto fallace) che ciò sia condizione per schivare attacchi della cosiddetta speculazione internazionale. 

Malgrado le campagne del Btp Valore, con annesso spot per pensionati crocieristi che arrotondano le entrate con le patrie cedole e misure cervellotiche di iniquità orizzontale e verticale, come l’esclusione sino a 50 mila euro dei Btp e del debito garantito dallo stato nell’Isee per l’accesso a prestazioni sociali, quindi, possiamo dire che l’operazione “risparmi alla patria” non sta funzionando. Nel senso che gli italiani comprano, ma gli stranieri di più. 

Quello che sta realmente funzionando è il calo dello spread, frutto sia di politiche di bilancio molto oculate perseguite dal governo Meloni stesso sia della prospettiva di riduzione dei tassi ufficiali d’interesse, che pone il nostro paese tra quelli più appetiti sui mercati proprio perché partiamo da un livello più elevato di rendimenti. Il tutto, ribadiamo, strettamente condizionato al controllo del deficit. 

Siamo quindi di fronte a una doppia fallacia e a un successo. La fallacia è quella di credere di poter sostituire in misura decisiva i non residenti con i residenti nel possesso del debito pubblico. Ma anche quella di credere che, ammesso e non concesso che ciò avvenisse, i residenti si terrebbero i Btp in portafoglio anche di fronte a eventi fortemente avversi per il nostro debito. Una sorta di narcosi patriottica che non esiste in natura. Se le cose si mettono male, anche i risparmiatori italiani vendono, e ingrossano la piena dei non residenti, che certamente sono più rapidi e dettano i ritmi. 

Il successo è, appunto, il controllo dei conti. Obiettivo dichiarato del presidente del Consiglio è quello di ridurre l’onere della spesa per interessi e liberare risorse da destinare a welfare e crescita. Meritorio intento, che per una volta non cerca scorciatoie del tipo uscita dall’euro e monetizzazione del deficit per raggiungere la felicità. 

La gemella buona di Giorgia Meloni è anche una personcina assennata, si direbbe. Anche se a volte si attarda a dar credito a fiabe come la “patriottizzazione” del debito pubblico. Ma nessuno, notoriamente, è perfetto.

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