Foto ANSA

GranMilano

I dazi di Trump? Speriamo che sveglino l'Europa degli autogol

Daniele Bonecchi

Parla l’assessore allo Sviluppo economico Guidesi, più spaventato dai disastri dell’Ue su energia, chimica e automotive, che dalle politiche commerciali aggressive del tycoon. Il supporto migliore che può dare la Lombardia è “spingere la nuova Commissione europea a reagire”

Se il Martello di Thor brandito da Trump pronto a seminare il terrore dazi spaventa il mondo dell’impresa, Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia e stratega del rilancio dell’economia dei territori sembra più concentrato sulle cose da fare: “Personalmente – dice Guidesi rispondendo al Foglio – sono più preoccupato dai tempi di reazione dell'Europa rispetto a una situazione che vede l’Europa stessa danneggiata dai dazi domani, ma già da anni danneggiata dagli autogol che hanno consentito ai cinesi di vincere in parecchi settori: chimica su tutti, e oggi automotive e siderurgia”. Ma che giudizio dà della nuova politica dei dazi Usa? “Magari con la stessa enfasi e lo stesso calore potevamo discutere degli incredibili assist europei ai cinesi, sapevano che Trump avrebbe fatto ciò che ha aveva annunciato. Bisogna porsi l’obiettivo di arrivare a un ‘patto economico atlantico’, il che significa che oltre allo spazio di mercato si fa un’alleanza competitiva ai cinesi. Se succederà questo vorrà dire che Trump è stato un incentivo per la Ue. Speriamo accada”.

 

                     

 

Come può reagire la Lombardia per sostenere il suo sistema produttivo, fatto di tante piccole e medie imprese? “Noi facciamo il nostro, nei limiti di competenza e di risorse; credo che il supporto migliore che possiamo dare sia spingere la nuova Commissione europea a reagire e a occuparsi delle imprese e del lavoro prima che sia troppo tardi; non bastano gli annunci stile ‘Bussola competitività’. L’alleanza tra territori è fondamentale per portare proposte e soluzioni basate sulla realtà. Poi sa, io rimango un sognatore… l’Europa dei territori”. Guidesi – oggi alla guida dei “quattro motori” d’Europa – ha disegnato una strategia (figlia di una stretta collaborazione con la Baviera) per restituire competitività alla Lombardia e al vecchio continente. “Alle altre regioni produttive europee – sottolinea l’assessore – abbiamo chiesto con determinazione di passare da una collaborazione istituzionale a una collaborazione strategica ed economica. Il futuro dell’Europa dipenderà da chi produce, cioè dai territori che generano Pil”. Chiave di volta le filiere transfrontaliere, ricche di innovazione e capacità produttiva. Ma c’è un problema su tutti, che rischia di far svanire ogni strategia, si chiama energia. E’ forse il momento del nucleare anche in casa nostra? “Il momento deve essere quello di fare di tutto – spiega Guidesi – e dico di tutto, per non ripercorrere la stessa strada che ci ha portato a un’inflazione causata dalla speculazione finanziaria sul prezzo dell’energia. Sono tre anni che chiediamo limiti alla finanza sul costo primario energetico. Per cui sì a tutto ciò che ci può rendere autonomi dal punto di vista energetico”.

I tempi stringono. “Si aspetta sempre il risultato di un periodo speculativo per discuterne. Nei primi 100 giorni della nuova Commissione c’è come obiettivo ‘un equo costo energetico’; beh, passino ai fatti. Poi: noi siamo tra i territori più manifatturieri al mondo e per continuare a esserlo dobbiamo renderci autonomi dal punto di vista energetico, le rinnovabili non ci consentiranno di raggiungere l’obiettivo e la domanda energetica aumenterà ancora con l’IA e tanto altro. Il nucleare è una fonte energetica pulita che ci porterebbe a essere autonomi anche grazie allo sviluppo di tutte le nuove generazioni di tecnologie. Noi siamo per i sì in totale apertura all’innovazione tecnologica e alla ricerca”. E infatti Guidesi, pochi giorni, fa ha riunito le major dell’energia, a partire da Eni e Enel  per arrivare a Edison e Ansaldo Energia, per stimolarle sul versante dell’innovazione e della ricerca, perché l’obiettivo dell’autonomia energetica ha una priorità assoluta. “Regione Lombardia sta già lavorando sul tema all’interno della Cabina economica del Nord-ovest insieme alle Regioni Piemonte e Liguria. Questo perché vi è la volontà di costituire una filiera dell’industria energetica lombarda che sia sinergica a quella piemontese e ligure”. Lp’assessore allo Sviluppo economico anticipa infine che a marzo verrà organizzato “un nuovo appuntamento in cui la Regione vorrà coinvolgere le imprese della filiera dell’industria energetica del nucleare già attive in Lombardia”.

Di più su questi argomenti: