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Cultura artigiana

I numeri non mentono: il futuro del made in Italy è nel talento dei giovani

Secondo una ricerca di Confartigianato e Censis, più di 4 milioni di persone sotto i 35 anni sono interessate all’artigianato. Anche per le sue caratteristiche di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Intrecciando tradizione e innovazione

Il 19 marzo Confartigianato organizza la quarta edizione della Giornata della cultura artigiana dedicata a esplorare il rapporto tra i giovani e il mondo dell’artigianato. L’evento si svolgerà in modalità virtuale, collegando diverse località italiane e ospitando testimonianze di imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e culturale. Agrigento, capitale italiana della Cultura 2025, Arezzo e Nonantola sono tra le città protagoniste dell’evento trasmesso in diretta streaming sul portale confartigianato.it

 

                    

 

Quest’anno l’iniziativa porta alla luce il crescente interesse delle nuove generazioni verso l’artigianato e la capacità attrattiva delle imprese. Secondo una ricerca realizzata da Confartigianato in collaborazione con il Censis, più di 4 milioni di giovani sotto i 35 anni (pari al 39,3 per cento della popolazione di questa fascia d’età) sono interessati all’artigianato, anche per le sue caratteristiche di sostenibilità sociale, economica e ambientale e per la peculiarità di intrecciare tradizione e innovazione. 

“Un segnale positivo – sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli – che richiama i compiti e le responsabilità delle Organizzazioni imprenditoriali di far conoscere ai ragazzi la realtà e le opportunità del mondo produttivo”. Durante la Giornata della cultura Artigiana, verrà infatti dato spazio al progetto di Confartigianato “L’Artigianato che ci piace”, con la partecipazione di Vincenzo Schettini, professore di fisica e influencer, per attrarre i giovani utilizzando modalità di comunicazione adatte a loro. Spiega Granelli: “E’ una delle tante iniziative con cui Confartigianato si impegna a far scoprire ai giovani il valore dell’artigianato contemporaneo, un mondo che, pur radicato nella tradizione, è in costante evoluzione grazie all’innovazione tecnologica. Il nostro obiettivo è quello di spingere i ragazzi a coltivare talento e creatività, acquisire competenze e abilità, svolgere un lavoro indipendente gratificante e al passo con le nuove sfide tecnologiche, trasformare le passioni in realtà, realizzare le proprie ambizioni. Siamo convinti che l’intelligenza artigiana rappresenta per i giovani l’opportunità di essere  costruttori di futuro”. 

Confartigianato sottolinea che l’artigianato continua a essere una risorsa fondamentale per l’occupazione giovanile. Nel 2024, sono nate 83.586 imprese artigiane, con una media di 321 aziende al giorno. In particolare, nelle piccole imprese, il 21,2 per cento dei dipendenti ha meno di 30 anni, contro il 14,9 per cento delle medie e grandi imprese. Inoltre, le imprese artigiane formano 121.477 apprendisti, pari al 20,6 per cento del totale, con un ruolo cruciale nella preparazione professionale delle nuove generazioni.

Sul fronte più generale del lavoro giovanile in Italia, la situazione appare in miglioramento. Tra il 2021 e il 2024, infatti, si è registrato un aumento di 462mila occupati under 35, con un tasso di crescita cumulato del 9,4 per cento. Inoltre, il tasso di inattività dei giovani (coloro che non sono attivamente alla ricerca di lavoro) è calato di 1,1 punti percentuali. Confartigianato segnala anche la necessità di soddisfare la domanda di manodopera che arriva dalle imprese. Il 2024 segna un peggioramento nella difficoltà di trovare lavoratori: le aziende italiane non sono riuscite a coprire il 47,8 per cento dei posti disponibili, rispetto alla quota del 45,1 per cento registrata nel 2023. La percentuale di lavoratori introvabili sale al 51,3 per cento nelle piccole imprese e tocca il 59,2 per cento nell’artigianato.

“I risultati delle nostre rilevazioni – commenta il presidente Granelli – mostrano l’urgenza di creare un ponte tra il mondo dell’artigianato e il mondo dei giovani e di colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro. C’è in gioco il futuro delle nuove generazioni, delle imprese e del made in Italy. “La scuola – sostiene – deve rinnovarsi e confrontarsi con le reali esigenze del mercato del lavoro, offrendo percorsi di formazione che rispondano alle sfide delle transizioni digitali e green. E’ fondamentale creare politiche educative che preparino i giovani alle competenze richieste dalle aziende, soprattutto nel settore artigiano, che rappresenta una grande opportunità per l’occupazione e per la creazione d’impresa”.

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