(Ansa)

potrebbe funzionare se...

Ragionare sul disaccoppiamento, nel mondo dell'energia, senza retorica e senza troppo panico

Chicco Testa

Il meccanismo può funzionare se le rinnovabili contribuiscono ad aumentare l'offerta di energia elettrica utile a basso costo, ma se continuano ad essere localizzate in zone di mercato già sovraffollate il rischio è doppio. Paradossalmente se le richieste di oggi fossero autorizzate le prime vittime sarebbero le rinnovabili stesse

La questione del disaccoppiamento fra il prezzo di borsa dell’energia elettrica e il costo di produzione delle rinnovabili, molto più basso di quello dell’energia elettrica prodotta con il gas, ma a questo ultimo allineato per via del principio su cui sono costruite tutte le borse europee, il cosiddetto “marginal price”, sta animando con qualche eccesso polemico il dibattito sui prezzi dell’energia elettrica. Notoriamente molto più alti in Italia rispetto agli altri paesi europei. Ad un possibile disaccoppiamento ha fatto riferimento per primo Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività. In realtà se questo volesse significare la creazione due mercati distinti la questione non farebbe molta strada.

E’ impedito dalle regole europee e i risparmi ottenuti da un lato sarebbero ampiamente compensati dal maggior costo sull’altro versante. Tuttavia l’Italia ha già introdotto un forma di disaccoppiamento. Si tratta dei contratti a due vie, in cui il prezzo da corrispondere ad un impianto rinnovabile viene fissato da una gara e qualora il prezzo ottenuto in borsa sia maggiore l’operatore deve restituire l’eccedenza. Viceversa se il prezzo fosse minore la loro remunerazione sarebbe compensata. Tutto bene quindi? Il meccanismo può sicuramente essere virtuoso se le rinnovabili contribuiscono realmente ad aumentare l’offerta di energia elettrica utile a basso costo.

Ma se le fonti rinnovabili continuano ad essere localizzate in zone si mercato già sovraffollate il rischio è doppio: che la loro energia non sia per niente utile in molte ore del giorno e dell’anno e che tutti gli utenti siano chiamati a compensare tramite le bollette i bassi prezzi percepiti per eccesso d’offerta. Per questo le richieste di Elettricità Futura di autorizzare al più presto quanti più impianti avrebbe almeno bisogno di essere meglio organizzata. Paradossalmente se tutte le richieste oggi fossero autorizzate, centinaia di migliaia di MW, le prime vittime sarebbero le rinnovabili stesse, divenute sovrabbondanti, e i consumatori chiamati ancora una volta a tappare i buchi con le bollette