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Fantaconclave

Aperte le scommesse sul prossimo Papa. Ma è dal XVI secolo che si tenta di vietarle

Riccardo Carlino

Per gli appassionati di bet online il cardinale Pietro Parolin ha le probabilità più alte di diventare il successore di Bergoglio, che già nel 2013 aveva spiazzato tutti i bookmakers internazionali. Il gioco d'azzardo sul Conclave è una pratica nota da secoli, e non sono bastate due bolle papali a cancellarlo completamente

A pochi giorni dalla morte di Papa Francesco, il toto nomi sul prossimo pontefice appassiona sia il mondo della fede, che quello delle scommesse. Ammonta a oltre 5 milioni e mezzo di dollari il volume complessivamente puntato su Polymarket, piattaforma americana basata su blockchain in cui è possibile piazzare scommesse su vari eventi futuri: dagli andamenti meteorologici ai risultati di un'elezione politica, fino a quelli di un conclave. Le previsioni sul prossimo vicario di Cristo sono iniziate già lo scorso febbraio, durante il ricovero di Bergoglio al Policlinico Gemelli, e la scadenza ufficiale è prevista per il 31 dicembre 2025

 

Essendo un vero mercato, è possibile vendere e acquistare previsioni, sia positive che negative. Si può puntare da uno a quasi 100 dollari per cardinale e le quotazioni oscillano in continuazione.

 

Quattro sono i favoriti: l'ungherese Péter Erdő ha una probabilità di essere eletto dell'8 per cento, mentre poco sopra spunta Matteo Zuppi con il 13 per cento; al 22 per cento c'è il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, mentre al primo posto spicca Pietro Parolin, con il 28 per cento di probabilità di ascendere al soglio pontificio. È possibile scommettere anche che entro la fine dell'anno non si arrivi alla fumata bianca. Ipotesi che da sola ha già raccolto oltre un milione di dollari, nonostante abbia solo l'1 per cento di chance di realizzarsi. 

 

Dalla blockchain ai siti più tradizionali. Accanto alle corse dei cavalli e le partite di calcio, su William Hill, fra i principali bookmaker in Italia e in Regno Unito, le quote sono aperte già dalla mattina del 21 aprile, quando è stata data la notizia della morte del Pontefice. Anche qui, il cardinale Parolin è il favorito: puntando su di lui 8 sterline se ne possono incassare 15, con una possibilità di circa il 35 per cento che venga eletto. A seguire, c'è Tagle, con una quota di 10/3 e una probabilità del 24 per cento. Sulla stessa piattaforma, nel 2013, fra i papabili successori di Benedetto XVI c'era Angelo Scola, cardinale e arcivescovo di Milano, quotato a 9/4 (con la possibilità di vincere fino a 2,25 volte la propria puntata). Dietro di lui a 4/1  c'era il cardinal Odilo Pedro Scherer, arcivescovo metropolita di Sao Paulo. In quel caso, l'elezione di Bergoglio ribaltò le aspettative dei bookmaker, che consideravano la sua probabilità di diventare Papa così remota da offrire un ritorno economico sulla scommessa fino a 30 volte la posta iniziale.

    

Non è certo la prima volta che sacro e profano si intrecciano in questo modo. Le scommesse sulla morte dei pontefici, e sugli esiti dei successivi conclavi, sono note già dal XVI secolo. Come spiega la linguista Silvia Manzi in “Le lingue della Chiesa” (saggio accademico del 2018 dell'Università di Firenze), la pratica fu vietata ufficialmente il 9 ottobre 1562 con l'emanazione della bolla In eligendis sulla riforma del conclave da parte di Papa Pio IV. Il divieto venne successivamente rimodulato nel 1591, quando Papa Gregorio XIV con la bolla Cogit Nos depravata (traducibile in “La corruzione morale ci costringe”) ne estese l'applicazione anche alle scommesse sulla creazione di cardinali e sulla proclamazione dei santi.

   

Anche al di fuori delle mura vaticane la pratica non è ben accolta. Il decreto ministeriale numero 111 del 2006 prevede infatti che solo eventi autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) possano essere oggetto di scommessa. Fra questi, non figurano eventi di stampo etico o religioso, come appunto l’elezione di un Pontefice.