Reddito di inattività
Dopo il reddito di cittadinanza sempre più persone smettono di cercare lavoro
Nel M5s si esulta: “Secondo l’Istat la disoccupazione è calata al 9,5 per cento, la più bassa dal 2011. Quella giovanile è scesa al 27,1 per cento, come non accadeva dal 2010! La strada è quella giusta!”, dice la vicepresidente del Senato Paola Taverna. Mentre Luigi Di Maio commenta così i dati sull’occupazione: “La disoccupazione continua a scendere e queste sono le notizie che ci danno ancora più forza per continuare. Meno disoccupati significa più persone che oggi hanno una speranza e una nuova prospettiva”. In realtà, l’ex ministro del Lavoro, leggendo i dati, dovrebbe capire che c’è poco da esultare: il calo del tasso di disoccupazione è sostanzialmente il frutto dell’aumento degli inattivi e questo vuol dire che molte persone hanno una speranza in meno di trovare lavoro – tanto che non lo cercano – e quindi una prospettiva peggiore. Secondo i dati Istat, infatti, ad agosto rispetto al mese precedente diminuiscono gli occupati: meno mille. E diminuiscono anche i disoccupati (-87 mila), perché aumentano gli inattivi (+73 mila). La differenza (-15 mila) indica la fuoriuscita definitiva dal mercato del lavoro. Non solo non c’è nulla di cui rallegrarsi, ma i dati negativi dell’Istat indicano l’esatto opposto degli effetti economici promessi dal M5s. Uno dei cavalli di battaglia del presidente dell’Inps Pasquale Tridico, il “papà” del reddito di cittadinanza, era che la misura avrebbe “attivato” 1 milione di individui nel mercato del lavoro, trasformandoli cioè da inattivi a disoccupati (ovvero in cerca di occupazione), facendo così salire il tasso di partecipazione al lavoro. Questo meccanismo, secondo Tridico avrebbe ampliato il pil potenziale e l'"output gap”, regalandoci 12 miliardi da spendere in deficit. Anche il Mef, pur non prendendo per buone le bizzarre teorie di Tridico sull’output gap, nel Def prevedeva una “attivazione” di 470 mila unità in più: aumento della disoccupazione e riduzione degli inattivi. Nulla di tutto questo è accaduto. Anzi, è successo l’esatto contrario: diminuiscono i disoccupati perché aumentano gli inattivi. Dopo l’introduzione del Rdc meno italiani cercano lavoro.