Dopo l’attentato di Nizza, il premier ungherese Viktor Orbán ha subito espresso la sua solidarietà al presidente Emmanuel Macron e alla Francia. Ha mandato le sue condoglianze dicendo che gli attacchi “hanno chiarito che la nostra cultura, il nostro stile di vita e i valori europei sono sotto il fuoco incrociato del terrorismo estremista”. Una posizione vicina a quella di tutti i leader europei, che hanno cercato di dare una risposta solidale a Parigi. Ieri, una giornalista del quotidiano ungherese Népszava, corrispondente da Bruxelles dal 2001, ha riportato su Twitter, e tradotto in inglese, un’altra dichiarazione del primo ministro Orbán. Una dichiarazione che sembrava lontana dalla solidarietà espressa al presidente francese. “Ho visitato l’Europa occidentale per la prima volta nel 1984 – ha detto Orbán – ad Amsterdam ho visto loschi figuri, ma non c’era nulla di pericoloso. Oggi, però, se i nostri figli vanno a ovest, ci preoccupiamo perché non è sicuro”. La giornalista si è giustamente domandata cosa c’entrasse Amsterdam, ma questa frase è indice anche di altro.
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