Editoriali
Merkel e Scholz assieme al G20 sono l'istantanea perfetta del moderatismo
La scelta della cancelliera di portare il suo (probabile) successore a Roma dimostra le sue qualità politiche. Quando si dice: un leader
C’è moltissima Merkel nella decisione della cancelliera tedesca di partecipare al G20 di Roma con Olaf Scholz, probabile prossimo cancelliere della Germania. Scholz è un socialdemocratico, ha vinto le elezioni di fine settembre, sta negoziando una coalizione di governo con Verdi e Liberali per insediarsi, se tutto va secondo i piani, il 6 dicembre (se così fosse, Merkel non riuscirebbe, per pochi giorni, a diventare la cancelliera più longeva del paese: il primato resterebbe a Helmut Kohl). Durante la campagna elettorale, Scholz ha più volte tentato di presentarsi come “la nuova cancelliera” e probabilmente, osservando i flussi degli elettori, ce l’ha anche fatta. La Merkel, al contrario, ha passato la campagna elettorale a definire le differenze tra lei e Scholz, non soltanto di partito (la cancelliera è del partito cristianodemocratico) ma anche di visione del mondo.
Ora che i tedeschi hanno votato e scelto, ora che la transizione deve essere guidata, la Merkel mette via le differenze, parte per l’Italia assieme a Scholz, il successore che non ha scelto lei, e offre al mondo un progetto di continuità spettacolare, oltre i battibecchi, i dispetti, le rese dei conti e, soprattutto, le appartenenze. L’obiettivo è proiettare un’immagine solida della Germania, che è poi la difesa dell’interesse nazionale al suo meglio, ed è anche una visione della politica e ancor più della leadership invero unica. Si potrebbe dire che questa immagine, Merkel e Scholz assieme, è un’istantanea perfetta di un approccio moderato, centrista, aperto, una big tent in cui si ha a cuore il proprio paese e non soltanto la propria carriera, con tutto quel che costa la convivenza in termini personali e politici. È l’istantanea di un’eredità senza troppi complessi, consapevole e attenta: la Merkel al suo meglio.
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