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EDITORIALI

“Vorrei accoltellare gli ebrei”. Lo scandalo dello scrittore e il ventriloquo della coscienza occidentale

redazione

L’Associazione ebraica europea ha intentato un’azione legale sia contro la rivista belga Humo sia contro Herman Brusselmans, accusando entrambi di “incitamento all’omicidio”

"Vorrei conficcare un coltello appuntito direttamente nella gola di ogni ebreo che incontro”. Così Herman Brusselmans, un noto scrittore fiammingo, sulla rivista Humo. L’Associazione ebraica europea ha intentato un’azione legale sia contro la rivista belga sia contro lo scrittore, accusando entrambi di “incitamento all’omicidio”. La rubrica su Humo era concepita come una difesa del popolo palestinese dopo il 7 ottobre. “Mi sono infuriato così tanto che vorrei conficcare un coltello appuntito direttamente nella gola di ogni ebreo che incontro”. Poi ha provato a correggere il tiro, ma non troppo. “Bisogna sempre pensare, ovviamente: non tutti gli ebrei sono dei bastardi assassini, e per dare forma a questo pensiero immagino un anziano ebreo che trascina i piedi per la strada in cui cammino, vestito con una camicia scolorita, pantaloni di cotone e vecchi sandali. Mi dispiace per lui e quasi mi vengono le lacrime agli occhi, ma un attimo dopo gli auguro di andare all'inferno”. Anche la rivista ha difeso il suo autore, definendo il suo stile “tipicamente beffardo e insultante” e sostenendo che viste le peculiarità della sua scrittura, dovrebbe essere giudicato in base a “criteri letterari e non giornalistici”. “In una società veramente libera, con un’opinione veramente libera, dovrebbero essere lasciate passare anche le parole dure, semplici e inappropriate di Herman Brusselmans, vale a dire con molta indignazione, critica e giusta risposta, ma senza minaccia legale”, ha scritto sul giornale Morgen l’editorialista Bart Eeckhout. 

Ma in fondo, nulla di strano. Siamo nel paese dove il  principale imam è stato espulso dal paese per aver invitato a “bruciare gli ebrei”. Siamo nel paese dove un jihadista non ha conficcato un coltello, ma numerosi proiettili, sugli ebrei presenti al Museo ebraico di Bruxelles. E quello che scrive Brusselmans, come un matto, lo pensano anche percentuali non da poco dell’opinione pubblica occidentale.

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