Ora basta con “le notizie senza memoria”. A Parigi nasce Les Jours
Parigi. I “frondeur” non si trovano solo nel Partito socialista, ma anche in un giornale in crisi di identità e incerto sul suo futuro come Libération. Ma a differenza degli ex ministri del governo, i Montebourg e le Filippetti, i frondisti di Libé fanno sul serio: dalla casa madre si sono già separati e hanno le idee chiare sul loro futuro. Non lottano in maniera velleitaria a suon di slogan frusti contro le liberalizzazioni del ministro Macron, ma con progetti concreti per trovare un antidoto a quello che considerano come il principale male del giornalismo contemporaneo: l’“infobesità”, le “notizie senza memoria”, quell’alluvione di informazioni effimere dalla quale siamo sommersi quotidianamente, che ci impedisce il più delle volte di analizzarle le notizie, di approfondirle, o anche solo capirle. Per questo hanno appena annunciato la nascita di un nuovo sito di informazione a pagamento, Les Jours, che si innesta nella tendenza dello “slow journalism” e si vuole principale competitor dell’altra chicca del giornalismo indipendente francese: Mediapart.
Come il sito sforna-scoop di Edwy Plenel, Les Jours proporrà un abbonamento il cui prezzo si aggira tra gli 8 e i 10 euro al mese e punterà tutto sui lettori, che, abbonandosi, garantiranno l’indipendenza dei contributor ed eviteranno le derive, frequenti nei grandi gruppi editoriali, legate alla corsa all’audience. Perché abbonarsi? “L’informazione di qualità ha un prezzo”, ha detto Charlotte Rotman, ex cronista politica di Libération, ora tra i timonieri di Jours, la quale conta di poter registrare 25 mila abbonati nell’arco dei prossimi tre anni, avvalendosi di un budget operativo di 2,5 milioni di euro. “Siamo inondati da un effluvio di notizie copiate e incollate da un sito all’altro, travolti in una corsa vana all’immediatezza, minacciati di asfissia mediatica. Con la sensazione di una perdita di punti di riferimento al cospetto di quest’informazione uniforme, senza memoria”, ha aggiunto Rotman, transfuga di Libé assieme a Sophian Fanen, ex critico musicale del quotidiano progressista, e soprattutto a Raphaël Garrigos e Isabelle Roberts, celebri in Francia con il nome di “Garriberts”, considerati star della critica televisiva. Per sedurre i lettori, il sito sarà sprovvisto delle sezioni canoniche, politica, economia, esteri, cultura, etc. La ripartizione delle notizie si farà “per ossessioni”, “temi scelti, urgenti e profondi, che afferriamo e non molliamo, al di là del tempo mediatico, raccontati per mezzo di una narrazione inedita, grafica e fotografica”, scrive l’équipe del sito all’interno della email inviata ai primi iscritti alla newsletter. Postilla: “Le ossessioni rappresentano un prisma per affrontare l’attualità in maniera selettiva, controcorrente e trasversale”.
[**Video_box_2**]Per consolidare il loro budget hanno già organizzato una serie di incontri in tutta la Francia con investitori interessati al progetto, nonché lanciato una vasta campagna di finanziamento partecipativo. “Ici c’est un kibboutz, il n’y a pas des chefs”, dicono in coro. Niente strutture verticali, niente direttori, vice, caporedattori, capiservizio. Tutti redattori, venti per la precisione, che lavoreranno a tempo pieno in un open space nel Decimo arrondissement, accompagnati da cinque collaboratori e cinque tra webmaster, grafici e personale di segreteria. “Le persone cominciano a capire che bisogna pagare per avere un’informazione di qualità. Sono maturi per accogliere una seconda generazione di ‘pure players’”.
Tra i nuovi “pure players” che contano di farsi un nome nel panorama composito del giornalismo web francese, figura anche il nascituro L’imprévu, un progetto online meno ambizioso di Jours, ma altrettanto smarcato e innovativo per potersi assicurare una buona fetta di lettori nel giro di poco tempo. Nel menù offerto dai giovani ideatori ci saranno inchieste e viaggi nel passato alla riscoperta di nuovi dettagli di avvenimenti importanti dimenticati dal mondo dell’informazione mainstream. Il loro slogan? “Per dimenticare l’immediato, raggiungete l’imprevisto”.