La piazza della basilica di Tolosa? I socialisti francesi vogliono chiamarla "piazza Laicità"
Durante l'ultimo consiglio comunale, Jean-Louis Moudenc, attuale sindaco Ump di Tolosa, ha proposto di rendere omaggio alla figura di Papa Wojtyla ribattezzando la piazza della basilica di Saint-Sernin "Place Jean-Paul II", Giovanni Paolo II. La delibera del progetto doveva essere ufficializzata domani, ma un consigliere municipale del Partito socialista, François Briançon, fiancheggiato dai suoi compagni e dalla stampa progressista, si è messo subito di traverso per osteggiarlo. E in uno slancio di laicismo offensivo ha scritto una lettera all'attenzione del sindaco neogollista pubblicata sulla Dépêche, nella quale grida allo scandalo: “Questa decisione è inopportuna (…). In un momento in cui un ampio e controverso dibattito sul posto delle religioni nello spazio pubblico attraversa la società francese, questa decisione è una forma di provocazione". E ancora: "Giovanni Paolo II provoca ancora oggi dei grandi dibattiti. Personaggio controverso, è certamente conosciuto per le sue azioni di pace, contro la povertà, ma lo è anche per la sua condanna dei metodi contraccettivi, dell'aborto in un momento in cui, durante il suo sacerdozio, l'aids si sviluppava rapidamente...”. Prima della chiosa finale: “Giovanni Paolo II non è una persona che unisce, ma che divide".
Non pago, il laicista del giorno, ha avanzato una proposta per ribattezzare la piazza della basilica più importante di Tolosa: "Se c'è un nome da dare, chiamamola piazza della laicità". Moudenc, come riporta il sito di France 3, ci aveva già provato nel 2010. Allora era un semplice consigliere comunale, stava all'opposizione, ma già difendeva con le unghie il suo progetto di ribattezzare il piazzale antistante la basilica “Jean-Paul II”. Papa Wojtyla sarebbe stato beatificato tre mesi dopo, il progetto era stato sostenuto dalla destra e dai centristi, ma l'opposizione laicista dell´allora sindaco Ps Pierre Cohen e dei suoi compagni di partito ebbe la meglio. Non se ne fece nulla. E per l'aria che tira oggi in Francia, tra una battaglia per mettere a tacere le campane in nome di un moderno "diritto al silenzio" e la volontà di rimuovere ogni riferimento cristiano dai nomi dei comuni per rispettare il totem goscista del "vivre ensemble", non se ne farà nulla pure questa volta.