Le due scienziate Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier (al centro) ricevono dal ceo di Twitter Dick Costolo (sinistra) e dall'attrice Cameron Diaz (destra) un premio per una scoperta legata alla

Faust non ha rimorsi: scienziati cinesi provano su embrioni umani la tecnica “proibita” sul Dna

Eugenio Cau
Gli scienziati di tutto il mondo hanno chiesto di bandire la sperimentazione sull'uomo di tecnica per "riscrivere il Dna": troppo pericolosa ed eticamente sbagliata. Un gruppo di scienziati cinesi ha ignorato l'avvertimento

Roma. E’ come la trama di un brutto film di fantascienza, che inizia quando viene scoperta una tecnica scientifica rivoluzionaria ma pericolosissima per l’uomo. Gli scienziati di tutto il mondo si accorgono del pericolo, e lanciano appelli alla comunità di studi e all’opinione pubblica per bandire la tecnica, è pericolosa, non sappiamo quali saranno le conseguenze. Ma in un laboratorio sconosciuto, in un paese dittatoriale, un gruppo di scienziati decide di sperimentare la tecnica proibita sugli esseri umani. Da qui le trame divergono, si passa ai mutanti e agli zombi, ma in un laboratorio a Guangzhou, nell’Università Yat-sen, un gruppo di scienziati cinesi è andato molto vicino alla fantascienza.

 

La tecnica si chiama Crispr, che sta per Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats, ed è un metodo eccezionalmente potente per eliminare dal genoma di un essere vivente porzioni di Dna e sostituirle con altre. La Technology review del Mit l’ha definita la più grande scoperta del secolo in biotecnologia, potenzialmente capace di debellare malattie metaboliche o malattie genetiche, dall’emofilia alle malattie degenerative. Il Crispr, però, pone un gigantesco problema etico, è una tecnica che consente di riscrivere il Dna di un essere vivente, e in prospettiva potrebbe portarci in un futuro distopico dove le caratteristiche genetiche dei neonati sono decise a tavolino, e il bambino è ingegnerizzato non solo sano, ma anche alto o basso, biondo o moro, con gli occhi castani o azzurri a seconda delle preferenze dei genitori. Soprattutto, il Crispr è una tecnica relativamente nuova, che non è stata testata abbastanza, e ci sono stati dei casi in cui una modificazione del Dna indotta dagli scienziati ha provato altre mutazioni del genoma non volute – qui davvero si arriva alla fantascienza. Per questa ragione poche settimane fa un gruppo di scienziati e premi Nobel, compresi alcuni tra i creatori della tecnica, hanno chiesto una moratoria sulla sua sperimentazione sugli esseri umani: troppo pericoloso.

 

Ma a Guangzhou il professor Junjiu Huang, capo di una squadra di scienziati all’Università Yat-sen, ha deciso di ignorare gli avvertimenti. Per la prima volta nella storia, Junjiu e il suo team hanno applicato il Crispr su degli embrioni umani modificandone il genoma. Gli scienziati cinesi hanno usato degli embrioni anomali, quelli che tristemente costituiscono gli “scarti di produzione” delle tecniche di fecondazione in vitro, per sostituire una porzione di genoma responsabile della talassemia con dei geni sani. Hanno applicato la tecnica su 86 embrioni, di questi 71 sono sopravvissuti e 28 alla fine del processo avevano la sequenza genetica difettosa rimossa. Junjiu ha pubblicato i risultati della sua ricerca l’11 aprile su una rivista minore (le principali testate scientifiche, come Nature, avevano rifiutato la sua ricerca perché eticamente inaccettabile), ma solo ieri la comunità scientifica si è accorta di quanto enormi, e pericolosi, fossero gli esperimenti fatti a Guangzhou.

 

[**Video_box_2**]In Europa 15 paesi, compresa l’Italia, vietano le modificazioni genetiche sugli embrioni (e su ovuli e spermatozoi) umani, e negli Stati Uniti le linee guida di una delle principali commissioni governative sulla Sanità chiedono di evitare queste tecniche. Ma in Cina, dove il controllo dello stato, si sa, è asfissiante sulle abitudini dei comuni cittadini ma lasco sugli interessi del governo, non esistono divieti specifici alla sperimentazione su embrioni umani, e una delle caratteristiche più inquietanti del Crispr è proprio che è una tecnica relativamente facile da riprodurre.

 

Lo scorso novembre Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier, due delle inventrici della tecnica Crispr, hanno ricevuto dalle mani del ceo di Twitter, Dick Costolo, un premio da tre milioni di dollari per l’innovazione scientifica finanziato dai super ricchi della Silicon Valley, compreso Mark Zuckerberg di Facebook. Pochi mesi dopo Doudna si è unita all’appello degli scienziati che chiedevano di fermare la sua stessa tecnica. Ma è come nei film di fantascienza, quando gli uomini iniziano a giocare a fare dio non c’è rimorso che tenga.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.