Ma quanto si arrabbia la gauche per le bionde del Front national
Parigi. Sono avvenenti, interessate alla politica e alla metapolitica, hanno vent’anni, abitano nel sud della Francia, votano Front national e hanno un solo modello: Marion Maréchal Le Pen, nipote venticinquenne di Marine. Sono le girls del Front national, le “mini-Marion” che hanno scelto di aderire al partito lepenista da quando con Marine presidente è diventato più garbato e presentabile, hanno le idee chiare sul loro avvenire e somigliano alla nipotina di casa le Pen anche dal punto di vista estetico: bionde, occhi cerulei, pelle diafana e uno charme tutto francese che piace a molti, ma ne infastidisce altrettanti. L’edizione francese del settimanale Grazia ha dedicato nel mese di maggio un lungo reportage a queste rappresentanti della nuova generazione del Front national, di una destra identitaria divenuta “décomplexée”, disinibita e ammodo grazie alla cura marinista. Uno speciale che, come sottolineato dal direttore della redazione Joseph Ghosn, voleva concentrarsi unicamente sulle ragioni dell’attrazione che il Front national e soprattutto la figura di Marion Maréchal Le Pen esercita su queste ragazze.
Marion Maréchal Le Pen
Peccato però che nelle foto pubblicate dalla rivista, dove le giovani frontiste posano in maniera aggraziata accanto alla bandiera tricolore o vestite con tonalità bianco-rosso-blu, i milieu goscisti abbiano subito intravisto un tentativo lampante di “glamourizzazione del Front national”, di “propaganda dell’estetica frontista”. E così, nel giro di qualche ora, Grazia, l’autrice del reportage, Anna Borrel, e il direttore sono finiti nel tritacarne antifà, ricoperti di improperi e accuse di “connivenza” con la “bestia immonda” frontista. Come riportato dal sito gauchedecombat.com, tra i più accaniti nel panorama del web francese nel gridare allo scandalo, è stato un certo Geoffrey Dorne a “lanciare l’allarme” (l’allarme!) su Twitter. “Toh, il magazine Grazia presenta il Fn, le sue idee fasciste e revisioniste come ‘lifestyle’”, ha tuittato Dorne, divenuto subito il paladino del magazine radical-chic Inrockuptibles, nel cui sito la notizia è in cima alla gerarchia editoriale. Inrocks racconta con tono indignato la rabbia degli internauti francesi contro Grazia per aver fatto posare Mathilde, Orlane, Anaïs, Iléna, bellissime, certo, ma colpevoli, per il settimanale della gioventù bòbò e impegnata, di simpatizzare per il Front national.
La peggiore? Anaïs, che ha osato dichiarare che tra le ragazze del Fn è stato organizzato un concorso di abiti con i colori della bandiera francese. “Il Fn glamourizzato su Grazia o quando la stampa partecipa alla starificazione dei fascisti!”, cinguetta tale Paul Denton, postando le foto di Iléna, 19 anni, vestita di rosso davanti a una bandiera del Front national, e di Mathilde, anche lei diciannovenne, con in mano il tricolore. Ma il meglio di sé lo dà gauchedecombat.com, terminale di riferimento dei sostenitori di una “sinistra di trasformazione sociale, economica e ecologica”. Titolo: “Grazia fa la promozione del fascio style”, accompagnato dall’immancabile hashtag #antifà. “Spero che i miei compatrioti non siano totalmente assopiti e abbiano ancora la forza di indignarsi al cospetto di questo genere di contenuti nauseabondi”, scrive il responsabile della pagina. “Perché dopo l’opera di ‘dediabolizzazione’ voluta dagli strateghi del Fn e dai marinisti, Grazia è andata ancora più lontano. Sfoggia lo stile di vita di queste giovani sciocche e senza cervello, di queste insopportabili groupie del Fn che considerano Marion Maréchal Le Pen come un idolo, quasi fosse una star del cinema. Una sorta di lifestyle fascista disinibito e dichiarato”. La chiosa: “Agli occhi di ogni democratico, tutto ciò non può che essere insopportabile e deve essere severamente sanzionato”.
[**Video_box_2**]Eccoli qui i questurini del pensiero, i ricercatori impenitenti di fascismi immaginari, gli stessi che nell’ottobre del 2013 obbligarono Elle Man, a seguito di una violenta campagna intimidatoria, a ritirare un articolo dedicato al look dell’allora leader della gioventù frontista Julien Rochedy. Troppa compiacenza vis-à-vis del Front national, troppo ammiccante con i “fascisti”, dicevano. Oggi, con Grazia puntano a fare lo stesso.