Mon Dieu, quanto costano a Parigi queste Mistral
Parigi. Il 5 agosto, in pochi tra gli osservatori avevano creduto al ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, quando ai microfoni di Rtl aveva affermato che il rimborso dovuto da Parigi per la mancata consegna delle due navi porta-elicotteri Mistral sarebbe stato di gran lunga inferiore agli 1,2 miliardi di euro già sborsati dalla Russia nel 2011, e che non ci sarebbero state ripercussioni negative in termini di posti di lavoro.
A smentire Le Drian su quest'ultimo punto è stato Paris Match, informando il ministro dei 510 dipendenti del gruppo Cnim (scelto nel 2012 per la costruzione di due navi anfibie Edar di tipo L-Cat da consegnare assieme alle due porta-elicotteri), messi in cassa integrazione da giugno a seguito della rottura del contratto tra Parigi e Mosca. A smentirlo, invece, sulla questione dei costi legati alla mancata vendita, ci ha pensato oggi il perfido Canard Encahîné, che ha fatto il pelo e il contropelo al ministro della Difesa e alle sue 'dimenticanze' circa gli impegni economici presi dalla Francia dell'allora presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. "Le fatture delle Mistral camuffate dall'Eliseo", ha titolato in prima pagina il settimanale, secondo cui Parigi, dopo aver rimborsato gli 896 milioni di euro che erano già stati versati da Mosca, sarà obbligata a sostenere altre spese indirette menzionate nel contratto, ma omesse volutamente da Le Drian la scorsa settimana, per un conto finale che si aggira attorno ai 2,4 miliardi di euro. Secondo il Canard Encahîné, Mosca, durante le negoziazioni, ha imposto alla Francia un rimborso per i lavori nel porto che ha accolto le navi 'Vladivostok' e 'Sébastopol', per la formazione dei 400 membri dell'equipaggio e per l'adattamento di trentadue elicotteri da combattimento Ka-52 "Alligator" in versione navale Ka-52K. A questo si aggiungono anche i costi per lo smantellamento dei cablaggi delle due Mistral, interamente a carico di Parigi. Lo stato francese, continua il Canard, dovrà inoltre farsi carico dei 250 milioni di euro corrispondenti al margine di utile che la Dcns, costruttore navale della Difesa, doveva trarre dal maxi contratto, sospeso dal presidente Hollande nell'autunno 2014 nell'ambito delle sanzioni comminate alla Russia dopo l'annessione della Crimea (in realtà erano 350 in totale, ma 100 sono già stati rimborsati).
[**Video_box_2**] Quei tipacci del Canard consigliano poi all'esecutivo socialista di prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di affondare nell'Oceano Atlantico le due fregate della discordia, di farle sparire per sempre, dato che le spese per la loro manutenzione, sorveglianza e assicurazione al porto di Saint-Nazaire, dove sono attualmente attraccate, ammontano a 5 milioni di euro al mese. Sulla sponda russa, "c'est le jackpot", scrive il settimanale, perché gli ingegneri del Cremlino hanno anche ricevuto 15.000 pagine di documentazione tecnica, nel quadro del trasferimento di tecnologia previsto dal contratto, e hanno già lanciato la costruzione delle loro versioni di Mistral. Il presidente dell'Assemblea nazionale, Claude Bartolone, ha dichiarato oggi, visibilmente imbarazzato per le rivelazioni del Canard Enchaîné, che i dettagli della fattura saranno precisati "in un documento parlamentare" che sarà presentato "dopo il 14 settembre". Prima della rentrée, Parigi conta di avere ulteriori dettagli anche da Egitto e Arabia Saudita, in merito al loro interesse per l'acquisto delle due porta-elicotteri, per mantenere viva la speranza di alleggerire una fattura attualmente salatissima.
L'editoriale dell'elefantino