Il progetto di Macron per una Francia "uberizzata" piace anche a Valls
Roma. Il ministro dell’Economia francese, Emmanuel Macron, ha aperto ieri il nuovo grande cantiere della presidenza Hollande, presentando le linee guida della legge Noé, acronimo di Nouvelles opportunités économiques, che ufficializza l’avvio della rivoluzione digitale, sulla quale l’esecutivo socialista punta molto per risalire nei sondaggi di opinione in vista delle presidenziali 2017. Nel grande auditorium di Bercy, sede del ministero dell’Economia, Macron ha spiegato dinanzi a una platea composta da politici, economisti e imprenditori di primo piano (tra di loro c’erano i fondatori del gioiello francese del car sharing BlaBla Car) che la nuova legge favorirà l’“uberizzazione” di alcuni settori, ossia l’arrivo di attori che utilizzano le nuove tecnologie e sconquassano le imprese tradizionali creando “più crescita e più posti di lavoro piuttosto che disordine”. “La rivoluzione digitale non deve far paura”, ha dichiarato Macron, ma al contrario costituire un’opportunità per coloro i quali sono tagliati fuori da un mercato del lavoro, quello francese, ancora troppo rigido. A partire dai giovani. Saranno loro, secondo il ministro, i primi beneficiari di questa rupture digitale, che permetterà di aprire, facilitare e trasformare a una velocità folgorante le regole di ingresso nel mercato del lavoro. Durante la presentazione della strategia per le “nuove opportunità economiche”, il ministro ha sostenuto a più riprese l’importanza di rompere le barriere, rimuovere gli ostacoli e abbattere le regole oggi obsolete che bloccano l’economia francese. I conservatorismi dell’ala giacobina del Partito socialista non hanno più senso nel mondo in cui viviamo, bisogna “incentivare la creazione di imprese individuali”, ha detto Macron, incoraggiare i giovani a intraprendere, inventare e a reinventarsi.
Venerdì, nel corso di un incontro con degli imprenditori a Rennes, il giovane ministro ha affermato che la creazione di imprese individuali costituisce “una molla per la crescita dell’attività economica dei nostri concittadini assolutamente formidabile” e ha elogiato le piccole imprese “moralmente e politicamente essenziali”. In seguito, l’inquilino di Bercy si è detto “scioccato” dalle attuali “rigidità” e dagli “ostacoli talvolta grotteschi” ai quali si trovano di fronte i giovani che vogliono fare impresa in Francia. Per quanto riguarda i tempi di entrata in vigore della “loi Noé”, Macron ha riferito che “un progetto di legge sarà presentato a gennaio sul tavolo del Consiglio dei ministri”, ma che “la prima serie di proposte verrà fatta a metà dicembre”.
[**Video_box_2**]La feuille de route presentata dal ministro dell’Economia è piaciuta molto anche al premier Valls, che ieri mattina, su Europe 1, ha smentito i pettegolezzi che lo vogliono irritato dal dinamismo e la popolarità di Macron: “Non c’è alcuna rivalità. Rispondere a questa domanda significherebbe dare consistenza ad articoli che non poggiano su alcuna realtà”. “Emmanuel Macron è un talento, è una risorsa per il governo che dirigo, per la sua competenza, per il suo impegno, per il suo dinamismo e anche per la sua capacità di difendere e fare le riforme”, ha affermato Valls. E ancora: “Quando Emmanuel Macron si fa interprete di una voce a favore della liberalizzazione degli autobus, ciò crea dei posti di lavoro, quando permette agli esercizi di essere aperti di domenica in zone turistiche internazionali nelle grandi città e in particolare a Parigi, ciò crea lavoro, dinamismo e attrattività. Tutto ciò significa riformare”. Può bastare a coloro che hanno intravisto nelle recenti polemiche tra Valls e Macron una grande rivalità nascosta e un futuro scontro senza esclusione di colpi in vista delle presidenziali 2022? Il premier ha proseguito: “I miei rapporti con Emmanuel Macron sono di grande qualità, politica e amicale. Gli ho detto: ‘Continua così Emmanuel! Non lasciarti impressionare e riformiamo assieme!”. Domani sera, Macron, sarà l’unico assente alla cena tra i giovani ministri che il presidente Hollande ha organizzato all’Eliseo. Le malelingue vogliono che non abbia nemmeno ricevuto l’invito; secondo altri sarebbe stato lo stesso Macron a ricusare per non sedersi affianco a qualche suo nemico. Ma forse la vera ragione della sua assenza è che ora è troppo impegnato a riformare la Francia.