Dopo Rhodes, il pol. corr. a Oxford vuole eliminare la bandiera francese
Parigi. La bandiera francese? Un simbolo “violento”, comparabile alla svastica. C’è un nuovo nemico da abbattere nelle università inglesi dominate dal politicamente corretto: la bandiera bleu-blanc-rouge della Francia e con essa tutto ciò che richiama il suo passato. L’ideatore della campagna volta a rimuovere il tricolore da tutti i campus universitari inglesi è ancora una volta Ntokozo Qwabe, studente sudafricano di Oxford, che due settimane fa, come raccontato dal Foglio, aveva monopolizzato le pagine di società dei quotidiani britannici per aver riunito all’Oriel College un gruppo di studenti e professori al grido di “Rhodes Must Fall”. Motivo? In quanto simbolo del “colonialismo britannico”, la statua di Cecil Rhodes, imprenditore, politico e filantropo che fondò la celebre De Beers Diamonds ed ebbe un ruolo centrale nella conquista e nell’evoluzione dell’Africa meridionale, va rimossa da Oxford.
Ma ora c’è una nuova ubbia che non fa dormire sonni tranquilli al ventiquattrenne studente sudafricano: il tricolore francese, che non avrebbe nulla da invidiare alla croce uncinata nazista. La Francia come il Terzo Reich, ma anche come lo Stato islamico, secondo Qwabe, che interrogato sulla sua nuova iniziativa dai giornali inglesi, ha rifiutato di fare distinzioni tra i soldati francesi che combattono in medio oriente e in Africa e i miliziani di al Baghdadi, e di condannare gli attentati del 13 novembre. Anzi. Sulla sua pagina Facebook, si è espresso in questi termini: “Rifiuto di essere intrappolato in questa mobilitazione suprematista bianca, e di pensare che devo mostrare il mio disgusto per la perdita di vite in Francia identificandomi con uno Stato che ha terrorizzato per anni – e che continua a farlo – vite innocenti in nome dell’imperialismo, del colonialismo e di altre barbarie”.
Non pago, al Sunday Times, dopo aver giudicato Rhodes “malvagio come Hitler”, Qwabe ha dichiarato che per rimuovere la bandiera francese da tutte i campus inglesi si batterà con la stessa determinazione con la quale si è combattuto nel passato contro la bandiera nazista. Ripulire Oxford dalle sue radici europee, insomma, o per dirla con Qwabe, “decolonize education”: è questa la missione.
[**Video_box_2**]La nuova moda revisionista seduce anche i professori del prestigioso ateneo britannico, che hanno sostenuto e sostengono le campagne contundenti del giovane Qwabe contro le università “eurocentriche” e “fonti di ingiustizie”. Sulla pagina Facebook di Rhodes Must Fall in Oxford ormai sono quasi cinquemila i simpatizzanti della lotta a favore della “decolonizzazione della memoria istituzionale” dell’ateneo. Si dicono vittime di un indefinito “razzismo sistemico, del patriarcato e di altre oppressioni”, i giovani sobillatori di Oxford. Sfilano con il nastro adesivo sulla bocca con su scritto #Rhodesmustfall, posano con il pugno alzato accanto a striscioni che reclamano la “decolonizzazione dell’educazione, dei campus e dei curriculum” nelle università inglesi, berciano, imbevuti di odio ideologico, contro la “visione del mondo” imposta dalle élite europee, ma si dimenticano che solamente grazie alla fondazione nata per volontà di quel Cecil Rhodes contro il quale lottano possono permettersi gli studi. Qwabe, come molti altri studenti che chiedono la rimozione della statua in suo onore, hanno beneficiato delle borse di studio garantite dall’antico colonizzatore. Ma il rigurgito antieuropeo è troppo forte. La bandiera francese come Rhodes, simboli di un passato da cancellare.