Sondaggi e Presidente della Repubblica spingono Merkel a socchiudere le frontiere tedesche
Non si arrestano le critiche dirette alla Cancelliera tedesca, Angela Merkel, per la sua decisione di non cedere alle pressioni di chi le chiede di chiudere i confini tedeschi. Come riportato dall'agenzia Reuters ieri sera, circa cento deputati del gruppo parlamentare dell'unione cristianodemocratica e cristianosociale avrebbero formalmente chiesto che il governo corregga al più presto il tiro. In una lettera inviata a Merkel, i deputati conservatori lamentano l'insostenibilità economica e sociale della politica delle porte aperte. Come riporta sempre Reuters, tuttavia, ad aver firmato la missiva recapitata nelle scorse ore al Kanzleramt di Berlino sarebbero soltanto una cinquantina di parlamentari della Cdu. I colleghi della Csu bavarese, al contrario, non avrebbero firmato, ma hanno preferito rilasciare una dichiarazione congiunta a margine della riunione tenuta a Wildbad Kreuth, storico luogo di ritrovo dei cristianosociali. Come sottolineato dalla prima emittente televisiva tedesca Ard, la sensazione è che tra Cdu e Csu non ci sia comunanza di vedute su quali misure siano necessarie per arrestare l'ondata di profughi ai confini austro-tedeschi. Appena quarantotto ore fa, la vicepresidente dei cristianodemocratici, Julia Klöckner, aveva invitato tutti i colleghi “a chiudere il becco” ed evitare di alimentare il dissenso su un tema così sensibile. Da questo scenario confuso, comunque, l'unica a poter trarre vantaggio è proprio la Merkel che finora ha accuratamente evitato di replicare agli attacchi, anche veementi, provenienti dalle file del suo partito.
Quest'ultimo però sembra accusare qualche contraccolpo nei sondaggi: a oggi soltanto il 32,5 per cento dei tedeschi voterebbe ancora Cdu/Csu contro il 35 per cento della settimana scorsa. Lo showdown è previsto al più tardi il 26 gennaio prossimo, nella riunione del gruppo parlamentare Cdu/Csu che si terrà al Reichstag di Berlino.
[**Video_box_2**]Nel frattempo, questa mattina dal vertice di Davos, in Svizzera, il presidente della Repubblica federale tedesca, Joachim Gauck, ha dichiarato che porre limiti all'immigrazione non sarebbe immorale. Dalla vicina Austria, gli ha fatto eco il Cancelliere socialdemocratico Werner Faymann, che ha annunciato di voler stabilire un tetto agli ingressi: nell'anno in corso Vienna accoglierà ancora 37.000 persone, poi blinderà le frontiere.
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