Ecco la Instagram diplomacy
In principio era l’internet diplomacy. Le decisioni dei grandi del mondo erano annunciate, commentate e a volte raccontate in esclusiva sul web. Poi sono venuti i social network, e si è iniziato a parlare di Facebook e Twitter diplomacy, con il secondo in evidente vantaggio. Ma le abitudini cambiano, gli utenti migrano da un social all’altro, e anche l’internet diplomacy sta trovando nuovi modi d’espressione. Burson-Marsteller, una delle più importanti società di pubbliche relazioni del mondo, pubblica da tempo Twiplomacy, una ricerca annuale sull’uso che i leader mondiali fanno di Twitter. Ma quest’anno, proprio per adeguarsi a un panorama che cambia, la società ha deciso di diversificare, e ha annunciato che ogni mese presenterà un report dedicato a un social differente. Oltre a Twitter, saranno trattati Instagram, Facebook, YouTube, Google+, Snapchat, Vine. Il primo studio riguarda Instagram, il social network fotografico, raccoglie dati rilevati nel febbraio del 2016 e presenta diverse conferme e qualche sorpresa.
I leader mondiali con più follower su Instagram secondo lo studio di Burson-Marsteller
Il leader più popolare su Twitter è il presidente americano Barack Obama con oltre sei milioni di follower. Prevedibile, meno però lo è che nella top ten dei capi di stato e di governo su Instagram il capo del mondo libero non sia accompagnato da nessun altro leader occidentale. Secondo per numero di follower è il premier russo Dmitri Medvedev, che è un fotografo amatoriale molto attivo, poi seguono l’indiano Narendra Modi, l’account della Casa Bianca, la regina Rania di Giordania e altri leader di paesi mediorientali o emergenti (compare significativamente anche l’ayatollah iraniano Ali Khamenei, all’ottavo posto). Notevole la completa assenza di leader asiatici. La classifica dei leader più efficaci, quelli che raccolgono più like e commenti per ciascun post, rimane simile: ai primi posti ci sono sempre Obama, Modi e Medvedev, in quest’ordine.
I leader mondiali più attivi su Instagram secondo lo studio di Burson-Marsteller
Le sorprese arrivano quando Burson-Marsteller mette in fila i leader più attivi su Instagram. Qui si scopre, con poche eccezioni, che gli utilizzatori più entusiasti del social sono tutti in medio oriente. Il primo per numero di post pubblicati al giorno, 4,21, è l’Information Department dello stato del Brunei, seguito dal ministero degli Esteri del Kuwait, dal ministro degli Esteri kuwaitiano, Khaled al Abdullah al Sabah, e da re Salman dell’Arabia Saudita.
Lo studio di Burson-Marsteller però non si limita a mettere in fila i leader in base ai loro numeri su Instagram. Lo studio completo valuta anche il numero dei selfie scattati (non ancora molto diffusi tra i leader mondiali, i principali esperti sono i primi ministri della Malesia, della Spagna e della Turchia), gli autori dei post, che non sempre sono i leader in persona, e l’originalità delle immagini caricate. In quest’ultimo campo, le menzioni d’onore vanno all’argentino Mauricio Macri, che ha postato una foto delle sue gambe sotto la scrivania presidenziale (non indossa i calzini) e il saluto "vulcaniano" del canadese Justin Trudeau.
I conservatori inglesi