Trump vince a mani basse anche in Nevada. Rubio e Cruz staccati di venti punti
New York. “Unstoppable” è la parola più ripetuta dai commentatori politici, perché a questo punto la notizia non è se Donald Trump possa davvero vincere la nomination repubblicana, ma se esista non si dica un candidato, ma una falange repubblicana disposta a testuggine che sia in grado di fermarlo. Il caucus del Nevada suggerisce una risposta decisamente negativa: ieri notte Trump ha vinto a mani basse, senza sforzo. I sondaggi lo prevedevano, ma i critici di Trump cercavano nelle percentuali i segni di un “ceiling”, un soffitto, cioè un limite elettorale che il candidato non riesce strutturalmente a varcare.
Se il “ceiling” c’è, in Nevada non si è visto. Trump ha sfondato facilmente la quota del quaranta per cento, staccando di quasi venti punti Marco Rubio, che ormai corre per conquistare ottimi secondi posti e non ha vinto ancora un solo stato. Non è servito a nulla fare leva sulla sua parte di giovinezza passata a Las Vegas, né sulla breve incursione nel mormonismo, né tantomeno sul voto ispanico. Oggi si stenta a crederlo, ma c’è stato un momento, nemmeno troppi mesi fa, che i sondaggi davano il Nevada come una roccaforte rubiana. Trump ha fatto incetta di voti evangelici e ha conquistato più del 45 per cento dei latinos, la categoria che fra muri e respingimenti il frontrunner ha più bistrattato. La teoria è che i cittadini americani di origine ispanica sono in prima linea sulla lotta all’immigrazione clandestina, che danneggia causa e reputazione di quelli che Trump chiama “i messicani buoni”. E’ un argomento che il candidato cavalcherà a lungo.
[**Video_box_2**]Ted Cruz puntava al terzo posto, e l’ha ottenuto, ma l’andamento di queste primarie mostra che la strategia del contenimento e della pianificazione non paga nemmeno un po’. Il Super Tuesday della settimana prossima emetterà un verdetto più complesso, un dato di respiro nazionale dopo una serie di confronti locali, e ieri Trump, che si è presentato sul palco della vittoria come il magnate di Las Vegas che è, ha promesso grandi risultati perfino nel Texas di Cruz. Il fatto è che potrà tranquillamente permettersi di perderlo.