Altri giornali in Europa alzano la testa contro Erdogan il censore

Luca Gambardella
Il quotidiano olandese Telegraaf pubblica in prima pagina una vignetta in cui il presidente turco è ritratto col corpo di una scimmia mentre schiaccia la libertà di stampa europea

Dopo l'arresto in Turchia di una giornalista olandese che aveva criticato il presidente Recep Tayyip Erdogan, la longa manus della censura di Ankara finisce stavolta sotto i denti della satira, per una vignetta pubblicata sulla prima pagina del Telegraaf, il giornale più letto in Olanda. Un'enorme scimmia con il volto di Erdogan schiaccia una matita e rovescia una boccetta di inchiostro. Sotto il peso del mostro è ritratta anche Ebru Umar, la giornalista olandese di origini turche arrestata domenica scorsa per aver pubblicato su Twitter alcune frasi critiche rivolte al presidente Erdogan. La scimmia è accovacciata su una roccia su cui è incisa la scritta "Apen rots", che in olandese significa "la roccia della scimmia", un'espressione usata per riferirsi al ministero degli Esteri dell'Olanda, ma anche a un luogo dove il potere è amministrato in modo autoritario da un solo uomo.

 

 

Il Telegraaf si unisce così alla ribellione di parte della stampa europea ai metodi censori del governo turco, che in patria ha già perseguito circa 2 mila persone per aver insultato il presidente. La colpa della giornalista olandese, columnist del quotidiano Metro, era stata quella di paragonare la censura turca a quella dell'NSB, il partito nazista olandese della Seconda guerra mondiale. La settimana scorsa, il consolato turco di Rotterdam era stato accusato di aver inviato una mail alle varie organizzazioni turche sparse in Olanda per invitarle a segnalare qualunque riferimento ingiurioso rivolto al presidente Erdogan. Ne era scaturita una querelle diplomatica tra Ankara e Amsterdam, con la prima che minimizzava a un banale fraintendimento del testo della mail del consolato e la seconda che invece denunciava una violazione della libertà di stampa. L'Olanda è anche uno dei paesi europei in cui vige la legge di "lesa maestà", secondo cui chiunque insulti un capo di stato straniero è perseguibile penalmente. Dopo il suo cinguettio sul social network, Umar era quindi stata arrestata, per poi essere rilasciata a condizione però di non abbandonare la Turchia, dato che le indagini erano in corso.

 

La querelle col governo di Amsterdam è solo l'ultima di una serie di contenziosi tra Ankara e le cancellerie europee legati alla libertà di stampa. Il più noto è quello del comico tedesco Jan Böhmermann, che aveva letto nel corso di uno spettacolo televisivo un poemetto, con diverse allusioni oscene, che prendeva di mira Erdogan. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha recentemente dato il via libera al procedimento penale nei confronti del comico, in ossequio alla legge di lesa maestà che vige anche in Germania. Il caso di Böhmermann però ha avuto eco in tutta Europa e in Inghilterra lo Spectator ha indetto un concorso poetico assicurando un premio in denaro all'autore del poemetto che raccogliesse le migliori oscenità rivolte al presidente turco.

  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.