Guida al D-Day dell'Europa
Ci siamo. Domani si vota. Qui il live dell'ultimo giorno di campagna elettorale organizzato dalla Bbc.
Qui l'ultimo mio racconto sul "divorzio all'inglese" con il cordoglio per Jo Cox. Ieri ha parlato suo marito, ha detto che lei è stata uccisa per le sue idee. Noi si sta con India Knight (non è certo la prima volta)
Le urne aprono alle 7 e chiudono alle 22. 46,5 milioni di persone hanno diritto di voto, "la più grande consultazione organizzata nel Regno Unito".
Jenny Watson, presidente della commissione elettorale, darà l'annuncio ufficiale del risultato, "friday for breakfast", dice. Qui c'è una guida su come arrivano i risultati: l'unica cosa da tenere a mente, per evitare svenimenti, è che se all'una il "leave" è dato per vincente, c'è ancora tempo perché cambi tutto. Forse.
La Regina ancora una volta è stata tirata in mezzo nella campagna della Brexit: datemi tre ragioni buone per restare in Europa, titola il Sun, rispondendo: sorry, non ne sappiamo dare nemmeno una.
Ci si aspetta una smentita, un biografo della Regina sostiene che questo euroscetticismo è una scemenza, ma sulle buone ragioni non è che i sostenitori del "remain" siano stati in questi mesi molto precisi e rassicuranti.
Ieri sera c'è stato un debate referendario sulla Bbc, molto combattuto. Notizie: Ruth Davidson, colei che ha riportato i Tory in Scozia, e Sadiq Khan, neosindaco di Londra, sono dei "natural", bravissimi. Il Telegraph dice che sono il futuro della politica britannica. Questa sera c'è l'ultimo appuntamento televisivo: su Channel 4, un parterre enorme, conduce Jeremy Paxman, il mastino della tv inglese. Dicono che qui, stasera, si spostano voti.
I sondaggi alla vigilia sono da panico: c'è una divergenza forte tra le rilevazioni e i mercati, i primi danno il "leave" avanti di due punti, i secondi credono nel "remain". La probabilità di Brexit è data al 37 per cento. Qui il tracker di Bloomberg:
Gli scommettitori sono il barometro decisivo, dicono quelli che conoscono bene gli inglesi. Qui un po' di commenti da parte delle aziende di scommesse, in sintesi:
Ladbrokes dà il 27 per cento di possibilità al "leave" di vincere (aggiunge che lunedì il 95 per cento delle scommesse è stato per il "remain").
William Hill dà la chance del "leave" di vincere al 28,5 per cento.
Ma come ha detto anche Cameron, si prendono questi dati come gli agricoltori prendono le previsioni del tempo: non ci sono alternative, ma si è scettici.
Sulle spiegazioni di quel che può succedere i giornali e i think tank inglesi hanno pubblicato guide e materiali straordinari. Forse gli elettori non hanno capito quanto è importante questo voto, ma di certo hanno avuto a disposizione tutti gli strumenti per farlo. Ho l'imbarazzo della scelta, ma intanto segnalo:
- Diciassette cose da sapere, secondo l'Economist
- la guida della Chatam House
- il giorno dopo, se vince la Brexit, spiegato da Bloomberg (cioè l'instabilità e le sue sfaccettature tutte in fila)
- il giorno dopo, se vince la Brexit, spiegato dall'Iiea (infografica bellissima)
- se vince la Brexit chi si prende tutto il giro d'affari inglese? Analisi del Bruegel
(grazie ad Alberto Brambilla, che mi ha segnalato i forecast in caso di Brexit)
Dalla stampa: oggi è arrivato l'endorsement del Mail, anche se non c'era bisogno. Sta con il "leave", lo avevamo intuito.
Un ripasso degli endorsement:
Guardian: Remain
Telegraph: Leave
Times: Remain
Sun: Leave
Spectator: Leave
New Statesman: Remain
Economist: Remain
Financial Times: Remain
Sunday Telegraph: Leave
Mail on Sunday: Remain
Observer: Remain
Sunday Times: Leave
Sun on Sunday: Leave
Il premier Matteo Renzi ha fatto un appello contro la Brexit dalle pagine del Guardian: restiamo insieme, fatelo per voi più che per noi europei.
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