La Thatcher voterebbe la Brexit
Oggi si vota nel Regno Unito al referendum sulla permanenza nell’Unione europea. In gioco non c’è soltanto lo status britannico ma il futuro di tutto il continente. Abbiamo chiesto ad alcuni esperti internazionali che cosa pensano di questa consultazione e soprattutto come immaginano, come sognano, un’Europa che funziona. Per alcuni la Brexit è un’opportunità anche per il continente, per altri un disastro, tutti dicono che è necessario, comunque vada, reagire in fretta. Ecco l'intervento di Charles Moore. Tutti gli altri interventi sono disponibili nel Foglio di oggi, che potete scaricare qui.
L’Unione europea ideale non c’è, non penso proprio che ci possa essere un’Unione. Non funziona avere una legge unica per tutti. Mi piacerebbe un’associazione di tipo economico, senza niente che cerchi di prevaricare rispetto al potere nazionale. Questa associazione potrebbe occuparsi anche di commercio e di indirizzi generali, come ad esempio l’atteggiamento da tenere con la Russia, ma non dovrebbero esserci imposizioni verso un paese. Se col tempo si scoprissero degli ambiti in cui la cooperazione è positiva, si potrebbe immaginare di metterla in atto. Ma neanche la pace può essere imposta. Sono molto contrario all’idea di pace perpetua imposta dall’alto. La pace si raggiunge con una politica internazionale normale, pragmatica.
Le alleanze forti devono riflettere la realtà: e qui la realtà è che i cittadini non vogliono questa Unione. Come si può pensare di avere delle truppe europee? Non c’è niente che terrei di questa Europa. Per me uscire non è isolamento, ma liberazione. Vorrei mantenere il movimento dei turisti e degli studenti e una certa circolazione dei lavoratori. E un commercio forte. Ma per il resto non mi mancherebbe proprio niente. Di solito, quando mi chiedono cosa penserebbe Margaret Thatcher di un certo argomento dico che non lo so, ma sull’Unione europea vorrei precisare che non è mai stata fortemente a favore della membership e che già nei primi anni Novanta voleva uscire.
Charles Moore, biografo di Margaret Thatcher (scelto da lei stessa). Ha già pubblicato due volumi, sta lavorando al terzo