Foto LaPresse

Cosa si sa degli ostaggi italiani in Libia, paese dove la diplomazia Onu è sotto attacco

Mario Sechi
I nostri connazionali non sarebbero in mano ai terroristi. Intanto l’inviato delle Nazioni unite Martin Kobler è in bilico.

I due italiani rapiti non sarebbero in mano a terroristi, ma a criminali comuni in cerca di riscatto. E’ una buona notizia. I giornali (Corriere della Sera: “Il caso dei rapiti senza scorta”) fanno notare l’assenza di misure di sicurezza (che prima erano presenti) e si capisce che è in corso una non facile trattativa per il rilascio.

 

Lo scenario libico è caotico, il generale Haftar ha conquistato le strutture della Mezzaluna petrolifera, ha l’appoggio dei francesi, il governo Serraj è in bilico (e l’Italia vi ha scommesso tutto), la diplomazia dell’Onu è sotto attacco dello stesso Haftar e dei parlamentari del parlamento “amico” di Tripoli. L’inviato dell’Onu Martin Kobler è in bilico, le voci su una sua sostituzione si moltiplicano.

Di più su questi argomenti: