Onu sempre più allo sbando: sceglie Wonder Woman come ambasciatrice (e fa arrabbiare tutti)
In questi giorni, grazie al sostegno di DC Entertainment e Warner Bros, UN Women ha deciso di affidare il ruolo di ambasciatrice onoraria per le Donne ad un personaggio di finzione. Sarà Wonder Woman, che compie 75 anni, a “ricoprire” il nuovo incarico. La nomina avviene nell’ambito di 17 obiettivi delineati nel 2015 sullo sviluppo sostenibile, tra i quali è menzionato il perseguimento dell’uguaglianza di genere.
A ispirare il personaggio fu l’iconografia classica delle amazzoni provenienti dalla Scizia, il cui spirito battagliero venne narrato, tra gli altri, da Eschilo, Esiodo ed Erodoto. Il creatore di Wonder Woman, William Moulton Marston, psicologo femminista che diede vita al personaggio nel 1941, attinse dai classici con l’obiettivo di “creare un personaggio femminile con la forza di Superman ed il fascino di una bellissima donna”. Una definizione che farebbe storcere il naso alle femministe moderne, che difatti non sono particolarmente felici della decisione del Palazzo di Vetro.
Durante la presentazione ufficiale, una cinquantina di impiegate hanno voltato le spalle al palco, alcune alzando il pugno chiuso in segno di protesta.
Wendi Mwagmi, funzionaria dell’Onu, ha confessato a France 24 la sua frustrazione: “Per una cosa così importante c’è bisogno di una donna o un uomo che possano parlare e promuovere questi diritti”. Anne Marie Goetz, ex consulente di UN Women, ha definito su Twitter la decisione “disgustosa”. Le ha fatto eco Shazia Rafi, attivista del movimento “She4SG” che premeva per un Segretario Generale donna (sarà invece il portoghese Antonio Guterres) e che bolla come “ridicola” la decisione: “Le donne relegate a cartone, mentre un uomo sarà il nono Segretario Generale.
Una petizione online rivolta a Ban Ki-moon chiede di riconsiderare questa decisione ed ha raggiunto quasi 7.000 firme. Promotrici dell’iniziativa sono “membri dello staff Onu preoccupati” poiché il personaggio avrebbe un’immagine “apertamente sessualizzata”. Per le femministe l’immagine proiettata da Wonder Woman non sarebbe infatti “culturalmente inclusiva o sensibile”. La raccolta firme sottolinea anche il carattere “for profit” di DC Comics, che detiene i diritti del personaggio. Il prossimo 2 Giugno uscirà nelle sale un nuovo film con l’attrice israeliana Gal Gadot nei panni dell’eroina e la scelta dell’Onu, a pensar male, non sembra del tutto casuale.
In questa polemica si evidenzia una sovrapposizione di cortocircuiti contraddittori: da un lato quello delle Nazioni Unite, che fanno infuriare le femministe scegliendo un personaggio di finzione quando ci sono migliaia di persone reali che lottano ogni giorno per la parità. Dall’altro quello delle femministe stesse, che si rivoltano contro un personaggio nato proprio con la pretesa di rappresentarle, in anni in cui i prodotti culturali offrivano prevalentemente modelli di riferimento maschili.
La fascinosa amazzone non è il primo personaggio di finzione a potersi fregiare dell’onorificenza. Le fanno compagnia il carismatico Winne the Pooh, nominato ambasciatore per l’Amicizia nel 1998 e l’intramontabile Trilli Campanellino, ambasciatrice per il Verde nel 2009. I due non hanno rilasciato alcun commento sulla nuova nomina.