Trump non è arrivato alla Casa Bianca grazie alle fake news, dice uno studio
Una ricerca di Stanford e NY University smonta la teoria secondo cui le bufale pro Donald hanno influenzato le elezioni americane
L’accusa a Donald Trump di aver vinto le elezioni grazie alle bufale diffuse sul web sarebbe una bufala. A dirlo è uno studio intitolato “Social Media and Fake News in the 2016 Election”, realizzato e diffuso da ricercatori di Stanford e della New York University. Secondo gli studiosi nella lunga lista di motivi per cui Donald Trump ha battuto Hillary Clinton alla corsa per la Casa Bianca lo scorso novembre non dovrebbe includere le fake news diffuse in gran parte attraverso i social media. La ricerca ha dimostrato che, anche se le fake news favorevoli al tycoon newyorkese sono state di gran lunga più numerose di quelle a vantaggio di Clinton, il loro impatto è stato trascurabile. "Solo una piccola frazione degli americani" ha letto queste storie, dice il paper, e un gruppo ancora più piccolo in realtà ci ha creduto.
Matthew Gentzkow della Stanford University e Hunt Allcott della New York University, co-autori dell’indagine, hanno incrociato i dati di navigazione web con quelli ricavati da un sondaggio post-elettorale su un campione di 1.200 persone e con un database di notizie politiche classificate come false da importanti siti web di fact-checking , tra cui PolitFact, nei tre mesi precedenti l'elezione.
Lo studio ha riscontrato che l'impatto dei social media in generale tende ad essere sopravvalutato. In realtà, agenzie di stampa e telegiornali locali rimangono una fonte più popolare di informazioni rispetto alle reti via cavo di notizie faziose e siti web che inventano le notizie. In breve, non importa quanto i social media siano stati al centro del dibattuito durante l'elezione 2016, dice il rapporto, la televisione rimane "più importante con un ampio margine."
"Perché le fake news avessero un reale impatto sull'esito delle elezioni, un solo articolo falso dovrebbe avere avuto lo stesso effetto persuasivo di 36 annunci elettorali in televisione ", concludono i ricercatori. Il report fa seguito a un documento di ricerca del 2011, “Ideological Segregation Online and Offline”, realizzato da Gentzkow e Jesse Shapiro, entrambi docenti alla Booth School of business presso l'Università di Chicago.
Gentzkow è una stella nascente nel suo campo: ha vinto nel 2014 la John Bates Clark Medal, assegnata al migliore economista under 40.