Bayrou propone un'alleanza a Macron e apre alla “terza via” francese
L’ex candidato centrista vuole unire le forze con il leader di “En Marche!” per contrastare l’ascesa delle estreme a destra e a sinistra. Cosa cambia alle presidenziali
Parigi. La suspense durava da quasi due mesi e le sue tergiversazioni avevano prodotto nelle redazioni di Parigi i più disparati rumors. Si candiderà per una quarta volta alle presidenziali, si dedicherà solamente al suo mestiere di sindaco di Pau, o opterà per un’alleanza con un candidato vicino alle sue idee per evitare il sovraffollamento? Ha scelto quest’ultima, François Bayrou, leader dei centristi del MoDem, lanciando oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa presso la sede del suo partito, “un’offerta di alleanza” al leader di En Marche!, Emmanuel Macron, che i sondaggi danno attualmente al secondo posto, dietro alla leader del Fn Marine Le Pen, in vista del primo turno delle presidenziali.
“Volevo dirvi fino a che punto la gravità della situazione mi ha colpito”, ha iniziato Bayrou. “Mai in Francia, negli ultimi cinquant’anni, la democrazia aveva conosciuto una situazione così difficile”, ha aggiunto il presidente del MoDem, prima di attaccare Benoît Hamon, candidato in quota Ps alle presidenziali – “il partito del presidente e del governo rappresentati da un oppositore, non serve aggiungere altro” – ma anche François Fillon, candidato dei Républicains – “a destra, la deriva degli scandali rivela non solo l’esistenza di privilegi e di eccessi, ma anche, fatto ancora più scioccante, l’accettazione tacita di questi abusi”.
François Bayrou (foto di Régions Démocrates via Flickr)
Il “terzo uomo” delle presidenziali del 2007, quelle vinte dal Sarkozy dell’ouverture, dove ottenne il miglior risultato elettorale della sua parabola politica, 18,6 per cento, ha messo in guardia contro il “peggiore dei rischi”, quello di un’“ascesa dell’estrema destra”, che rappresenterebbe “un disastro per la Francia e la distruzione dell’Europa”, prima di spiegare ai francesi le ragioni della sua scelta. “Sono consapevole della mia responsabilità e di quella della corrente politica che guido”, ha dichiarato Bayrou. “Davanti a me si presentano due vie. La candidatura davanti ai francesi o la ricerca di una soluzione inedita (...) Ho ricevuto numerosi messaggi di incoraggiamento che mi chiedevano di presentarmi. Questi messaggi hanno un senso. E li prendo come un segno di fiducia. Ma dinanzi a una situazione eccezionale, c’è bisogno di una risposta eccezionale. (...) La dispersione delle voci aggraverebbe soltanto i pericoli (...) poiché il rischio è immenso e i francesi sono disorientati e disperati, ho deciso di fare a Emmanuel Macron un’offerta di alleanza. Uniamo le nostre forze”.
E’ una grande notizia per il candidato outsider di En Marche!, che arriva dopo una settimana particolarmente difficile, minata dalle polemiche scatenate dalla sua frase sulla colonizzazione francese in Algeria “crimine contro l’umanità”, e da un’intervista all’Obs nel quale ha dichiarato che i militanti della Manif pour tous erano stati “umiliati” dall’esecutivo socialista, che aveva fatto finta di non ascoltare la loro protesta in occasione della legge Taubira sui matrimoni e le adozioni per le coppie gay.
L’“offerta di alleanza”, tuttavia, comporta “delle esigenze”, ha precisato Bayrou durante il suo discorso. Tra cui “un programma di moralizzazione della vita politica”, un pacchetto di “misure di protezione delle fasce più deboli della società” e una riforma elettorale in senso proporzionale, per garantire “il pluralismo all’interno del Parlamento”. Europeista, liberale, e favorevole a un superamento del clivage gauche-droite – nel 2007 fu il suo slogan “ni droite, ni gauche” e la proposta di una “rivoluzione tranquilla” a portarlo al 18,6 per cento – i punti in comune con Macron sono molteplici, e il suo 6 per cento, percentuale indicata dagli ultimi sondaggi che prendevano in considerazione la sua eventuale candidatura alle presidenziali, addizionato al 19-20 del liberale di Amiens, cambiano le carte in tavola.
“Chissà che da questo momento drammatico non possa uscire vincente il progetto di un asse che va dalla destra repubblicana alla sinistra riformista, per affrontare la gravità dei problemi del Paese”, ha affermato Bayrou. La “terza via” francese è En marche.