“Via la Pasquetta, entri il Ramadan”

Giulio Meotti

La gauche in Francia propone di scristianizzare e islamizzare il calendario

Roma. Due anni fa furono le comunità islamiche a proporre la conversione delle chiese in moschee. Il rettore della grande moschea di Parigi, Dalil Boubaker, nella sua “Lettera aperta ai francesi” propose di ricorrere alle chiese vuote per ospitare i musulmani: “E’ un problema delicato, ma perché no?”, disse Boubaker. Adesso la sinistra al governo sembra averli presi sul serio. Un rapporto uscito ieri per la fondazione Terra Nova, principale pensatoio che fornisce le idee al Partito socialista, afferma che per meglio integrare l’islam si dovrebbero sostituire i lunedì di Pasqua e Pentecoste con le feste islamiche. E per essere ecumenici hanno inserito anche una festa ebraica. Scritto da Alain Christnacht e Marc-Olivier Padis, lo studio intitolato “L’emancipazione dell’islam di Francia” afferma che “affinché tutte le denominazioni siano trattate allo stesso modo, si dovrebbero includere due nuove date importanti, Yom Kippur e Eid el Kebir, con la rimozione di due lunedì che non corrispondono a particolari solennità”.

 

Via dunque Pasquetta e Pentecoste per far posto a quella che segna la fine del Ramadan. La proposta è respinta dalla Conferenza episcopale di Francia, ma è fatta propria dalla Unione delle organizzazioni islamiche francesi, vicina ai Fratelli musulmani, che vorrebbe includere nel calendario le feste islamiche di Fitr ed Eid. L’idea di sostituire le feste cristiane è sposata dall’Osservatorio della laicità, l’organo voluto dal presidente François Hollande per coordinare le politiche secolariste, che ha proposto di eliminare le feste cristiane per far posto a quelle islamiche, ebraiche e laiche. L’idea è arrivata da Dounia Bouzar, membro del direttivo dell’Osservatorio: “La Francia deve sostituire due feste cristiane per far posto al Kippur e all’Eid”. 

 

D’accordo con la proposta il presidente dell’Osservatorio, Jean-Louis Bianco. E ora arriva la raccomandazione di Terra Nova. Ma i socialisti francesi sembrano più islamofili dei musulmani, se pensiamo che Abdallah Zekri, presidente dell’Osservatorio sull’islamofobia, ha detto: “Aggiungiamo due feste, anziché eliminarle. Non si dica che vogliono spogliare Pietro per vestire Maometto”. Simile la proposta arrivata da un altro pensatoio, stavolta liberale, l’Istituto Montaigne che consiglia il candidato Emmanuel Macron. Nel rapporto scritto da Hakim El Karoui, l’istituto propone la creazione di un “Grande Imam di Francia”. Ma l’equivalenza morale non funziona nella laicità francese. Così Hollande, in occasione della Pasqua, si “dimentica” di rivolgere gli auguri ai cristiani, salvo che pochi mesi prima aveva rivolto i migliori auguri ai musulmani per il Ramadan. L’Istituto Montaigne ha anche suggerito di insegnare l’arabo nelle scuole. Lo ha appena chiesto anche Jack Lang, goscista e presidente dell’Istituto del mondo arabo: “Il mondo arabo è parte di noi”. A forza di ibridare culture, la Francia finirà per insegnare non anche l’arabo, ma solo l’arabo, e a officiare il Ramadan anziché la Pasqua. Quanto agli ebrei francesi, sono in tanti oggi a voler togliere loro la kippà.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.