Un pettegolezzo gira tra i corridoi di Bruxelles: Hollande già cerca uno strapuntino europeo
Oggi il polacco Tusk dovrebbe essere confermato alla guida del Consiglio europeo. Il governo polacco si oppone. E il presidente francese sogna
Bruxelles. I capi di stato e di governo dell’Unione europea oggi dovrebbero confermare il polacco Donald Tusk alla presidenza del Consiglio europeo, malgrado l’opposizione del governo nazionalista di Varsavia, che sta cercando di reclutare altri guastafeste a Londra e Budapest per sbarrare la strada a quello che considera un nemico. “Il presidente Tusk non è riuscito a dimostrare imparzialità”, ha scritto ieri la premier polacca Beata Szydlo agli altri leader: “Ha usato la sua funzione nell’Ue per lanciarsi personalmente in una disputa politica in Polonia”.
L’oggetto del contendere è un intervento di Tusk a favore dell’opposizione quando aveva occupato il Parlamento per protestare contro il governo eterodiretto da Lech Kaczynski. Così Varsavia ha presentato una candidatura alternativa, Jacek Saryusz-Wolski, vicepresidente del Partito popolare europeo, che è stato subito destituito visto che Tusk è il candidato del Ppe. Szydlo avrebbe cercato di arruolare Theresa May (i Tories sono nello stesso gruppo europeo del partito di Kaczynski), mettendo in imbarazzo la premier britannica che non vuole fare un altro sgarbo ai partner prima del delicato negoziato sulla Brexit. Idem con i paesi del gruppo di Visegrad: solo l’ungherese Viktor Orbán esita ancora tra Kaczynski e Tusk.
“C’è un consenso molto ampio per la riconferma di Tusk”, spiega al Foglio un ambasciatore: “La questione è se la Polonia ha il sostegno di un’altra delegazione”, ma c’è sempre la possibilità di “ricorrere al voto a maggioranza”. Eppure, viste le dispute tra polacchi, c’è un leader che aveva sperato e spera ancora di trovare uno strapuntino europeo dopo il suo pensionamento anticipato nazionale. “François Hollande ha seriamente pensato di poter prendere il posto di Tusk”, dice al Foglio una fonte. Con il Ppe che occupa le tre principali cariche dell’Ue “c’è un problema di equilibrio politico”, conferma uno sherpa: “I francesi potrebbero provarci”. Se Tusk sarà confermato, i socialisti avranno comunque “un credito per la prossima volta”. Nei sogni di Hollande, c’è il Consiglio europeo. Se non oggi, tra due anni e mezzo.