Così la Costituente proposta da Maduro esaspera il conflitto in Venezuela
Girotondo di opinioni sull'assemblea che i venezuelani dovrebbero votare a luglio
“Un abuso e una presa in giro, che invece di contribuire a risolvere il conflitto contribuirà solo a esasperarlo ulteriormente”. Luis Enrique Lander, presidente della Ong Observatorio Electoral Venezolano, definisce così l'idea di Costituente annunciata da Nicolas Maduro. Secondo quanto ha spiegato il presidente venezuelano, saranno 463 i Costituenti da eleggere, uno per ogni municipio salvo i due delle capitali regionali e i sette di Caracas. Altri 176 sarebbero invece selezionati tra otto gruppi sociali chiamati “gremios”: lavoratori, contadini, studenti, portatori di handicap, indigeni, pensionati, imprenditori e “comunas”. Come osserva Lander parlando con il Foglio, “secondo quanto hanno detto Maduro e la presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne) Tibisay Lucena, si dovrebbe votare a luglio. Ma è evidente che in due mesi non c’è il tempo tecnico per condurre un processo elettorale corretto: se non altro perché i registri dei gremios dovranno essere fatti ex novo. Per fare le cose per bene e per assicurare una campagna elettorale equa ci vorrebbero almeno cinque mesi. Nel frattempo, il Consiglio Nazionale Elettorale ha annunciato per dicembre le elezioni amministrative che si dovevano fare il dicembre scorso. Perché per questo voto si aspetta invece tanto tempo? E se poi l’Assemblea Costituente decide ad esempio che i governatori non devono essere più eletti ma nominati dal Presidente? Come si fa a indire elezioni sulla base di una Costituzione che si vuole superare?”.
Insomma, “un pasticcio”, anche solo dal punto di vista organizzativo. Senza contare la mancanza di ogni criterio di equità democratico. “Ci sono comuni di 3.000 abitanti che avrebbero un costituente esattamente come comuni con un milione di abitanti. E poi vediamo i settori. Perché i pescatori devono essere associati al gremio dei contadini? Perché non c’è un gremio anche per le donne? Perché contemplare queste Comunas? Chávez a un certo punto ha iniziato a dire che bisognava fare uno ‘Stato comunale’, ma le Comunas nella Costituzione non ci sono: ci sono i municipi e le giunte parrocchiali. E perché dare una rappresentanza a parte ai portatori di handicap? Poco fa, ho scoperto che in Venezuela c’è un registro di portatori di handicap che ricevono aiuti dal governo. Vogliamo scommettere che solo gli iscritti a quella lista si vedranno attribuire il diritto di votare e essere eletti, con l'esclusione di quella grande maggioranza di portatori di handicap che non vi sono iscritti?”.
Nel frattempo l’Assemblea Nazionale ha risposto convocando a sua volta un referendum e appellandosi agli articoli 333 e 350 della Costituzione. Danilo Mojica, membro del Tribunale Supremo di Giustizia, si è schierato contro la Costituente, così come il Procuratore Generale Luisa Ortega. “Anche un altro membro del Tribunale Supremo di Giustizia ha detto che si sta violando la Costituzione. E so che vari deputati chavisti stanno convocando l’opposizione, per concordare qualche azione. È in atto un chiaro scontro tra istituzioni che non si sa come andrà a finire, e che sta facendo saltare la stessa coalizione chavista”, spiega Lander.
“Una via di mezzo tra la Camera dei Fasci e delle Corporazioni, i Soviet della prima Rivoluzione Russa e i Bantustan nel Sudafrica dell’apartheid”, è l’icastico giudizio che sulla Costituente dà al Foglio Sadio Garavini di Turno, già ambasciatore del Venezuela in Guayana, Guatemala e Svezia, membro di un think tank di ex-diplomatici chiamato Grupo Ávila e consulente della commissione Esteri dell’Assemblea nazionale. “Una follia, che svela la pulsione totalitaria dell’ala più radicale del chavismo”. Un pasticcio ideologico sui cui conviene anche Erik Del Bufalo: “Il chavismo è una mafia che si è impadronita della rendita petrolifera del Venezuela regalandone alcune briciole ai poveri, e che è composta essenzialmente da militari abbastanza vicini all’archetipo dell’ur-fascismo così come lo ha descritto Umberto Eco. Ma questi militar fascisti e mafiosi sono stati trasformati in un mito per un certo tipo di sinistra internazionale, rimasta orfana sia della socialdemocrazia che del socialismo reale. E ora stanno producendo in Europa degli strani cloni, da Podemos a Mélenchon passando per i Cinque stelle italiani”, sostiene Del Bufalo. Professore di filosofia, Del Bufalo è anche un commentatore piuttosto noto sui social venezuelani. Si definisce “texor, analista metapolítico y desilusinonista trascendental”. Che significa disillusionista?, gli chiediamo. “Uno che toglie le illusioni”. E il Venezuela ne ha avute tante di illusioni in questi anni? “Troppe”. Ma secondo Del Bufalo di illusioni si avvelena anche la sinistra internazionale che simpatizza per Chávez. “Va bene il romanticismo, il mito guerrigliero, il Che. Ma una cosa come l’ur-fascismo chavista negli anni ‘70 anche la sinistra radicale non l’avrebbe digerita”.
Se Del Bufalo è il commentatore che distrugge le illusioni, Nelson Bocaranda in Venezuela è invece l’uomo che svela i segreti. Probabilmente il più famoso giornalista del Venezuela, Premio Nacional de Periodismo de Venezuela e Premio Monseñor Pellín, Bocaranda è in particolare colui che prima rivelò la grave malattia di Chávez, e poi la sua morte. Non ha mai voluto dire quali sono state le sue fonti, e non lo dice neanche al Foglio. Anche le sue fonti, però, non gli permettono di rispondere alla domanda che gli facciamo, su cosa potrebbe avere in testa il presidente Maduro con questa sua ultima proposta di un’Assemblea Costituente. “Non posso rispondere, perché evidentemente Maduro ha in testa molto poco. È semplicemente il peggiore dei presidenti che sia mai arrivato alla testa del Venezuela. Si trova contro l’80 per cento dei cittadini, sa di avere mandato il Paese al disastro e di essere alla testa di una cricca che ha mandato in fumo una rendita petrolifera da 1.000 miliardi di dollari. Sanno che se perdono il potere saranno chiamati a rispondere dei loro crimini, e vogliono semplicemente guadagnare più tempo possibile”. Secondo Bocaranda, simbolo di quel che sta accadendo in Venezuela è la storia del ministro della Sanità, cacciata non appena ha rivelato le cifre sull’aumento della mortalità infantile. “Invece di risolvere i problemi, li nascondono”. Il grande pericolo in Venezuela, secondo il giornalista, sono in questo momento i gruppi paramilitari di appoggio al chavismo, i cosiddetti Colectivos. “La stessa Polizia e la Guardia nazionale ne hanno paura, perché ai Colectivos sono state distribuite armi più potenti di quelle delle stesse Forze dell’ordine. Sono i Colectivos quelli che vanno a colpire l’opposizione, che alimentano la spirale della delinquenza, perché rivendono una parte delle loro armi ai criminali comuni. Sono i Colectivos che contribuiscono alla carestia, perché hanno creato un racket dei generi alimentari. Gran parte della protesta dal basso che si è creata è dovuta proprio alla rabbia dei più poveri contro questo racket”. Il governo venezuelano sostiene però che anche dall’opposizione sta provenendo violenza. Le ambasciate diffondono foto di manifestanti armati. “L'ambasciata in Canada ha dovuto confessare che le pistole mostrate in una di queste foto sono in realtà un fotomontaggio”, chiosa a riguardo Bocaranda.