Nuovi arresti in Turchia. La Germania ritira le sue truppe da Incirlik
Tra gli avvocati incarcerati c'è anche il presidente di Amnesty International nel paese. Intanto la Merkel ha deciso di spostare i 260 soldati tedeschi dalla base turca in Giordania
Ieri il governo turco ha emesso un ordine di cattura per 23 avvocati, 18 dei quali sono stati già arrestati, con l'accusa di avere legami con l'organizzazione di Fetullah Gulen, imam oppositore del presidente Recep Tayyip Erdogan, residente negli Usa e ritenuto dal governo turco la mente del fallito golpe dello scorso 15 luglio. Tra gli arrestati c'è anche Taner Kilic, fondatore e presidente di Amnesty International nel paese, noto in Italia per aver seguito il caso di Gabriele Del Grande, il giornalista italiano fermato lo scorso aprile al confine siriano e rimpatriato in Italia dopo 14 giorni.
Proprio oggi, la Germania ha deciso di ritirare le sue truppe dalla base aerea di Incirlik, nel sud est del paese. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha preso la decisione dopo che, nel maggio scorso, la Turchia aveva negato a una delegazione di parlamentari provenienti da Berlino di visitare i militari tedeschi nella base. I 250 soldati si trovano a Incirlik per partecipare alla coalizione internazionale contro lo Stato islamico, insieme ad altre truppe americane e inglesi. Nella base sono presenti anche truppe di Olanda, Spagna, Danimarca, Repubblica ceca, Arabia Saudita e Qatar, seppure in numeri inferiori. I soldati della Bundeswehr saranno trasferiti in Giordania nel corso dei prossimi mesi, insieme a sei Tornado. La base aerea, non lontana dalla Siria, si trova in una posizione strategica per gli interventi della coalizione contro l'Isis, ma già il mese scorso la cancelliera tedesca aveva detto che l’Alleanza atlantica avrebbe dovuto cercare un’alternativa in Giordania. Incirlik è stata la base aerea più importante del fianco sudorientale della Nato durante la Guerra Fredda: per oltre 60 anni è servita da deterrente contro una possibile espansione sovietica e successivamente ha svolto un ruolo centrale nelle risposte a diverse crisi mediorientali, fungendo da base durante la guerra del Golfo e poi per le operazioni in Afghanistan.
Il ritiro dei soldati è solo l'ultimo di una serie di tensioni diplomatiche tra i due stati. Nei giorni scorsi, secondo la stampa tedesca, la Germania avrebbe concesso asilo politico a militari, diplomatici, giudici e funzionari governativi turchi e alle loro famiglie. Prima del referendum sulla riforma costituzionale, alcuni Land avevano annullato per motivi di sicurezza dei comizi a cui avrebbero dovuto partecipare ministri provenienti da Ankara, generando una crisi diplomatica molto grave. D'altra parte, in Turchia è ancora detenuto dal 14 febbraio il giornalista Deniz Yucel, di nazionalità turco–tedesca, sotto accusa per propaganda terroristica e istigazione all'odio, arrestato come centinaia di altri giornalisti turchi. Ma le relazioni sono entrate in crisi già a giugno dello scorso anno, quando il Bundestag tedesco aveva riconosciuto il genocidio degli armeni di un secolo fa per mano dell'Impero Ottomano, approvando una risoluzione. "Questa decisione avrà un impatto molto serio sulle relazioni", aveva detto Erdogan.