Se andate a Cuba da turisti, rassegnatevi: in un modo o nell'altro finanziate l'esercito
Alla scoperta del gigante dell'isola che controlla tutto: dagli alberghi, ai negozi, alla compagnia di navigazione agli immobili
“Con effetto immediato cancello l'accordo completamente unilaterale dell'ultima Amministrazione con Cuba”. “L'ambasciata americana all'Avana resta aperta nella speranza che i nostri paesi possano intraprendere un cammino molto migliore”, ma “non vogliamo che gli Stati Uniti appoggino un monopolio militare che sfrutta i cittadini di Cuba e abusa di loro”. Il discorso con cui Donald Trump a Miami ha annunciato una parziale revisione della politica di Barack Obama verso il governo dell’Avana corrisponde in parte a promesse elettorali fatte alla lobby cubano-americana della Florida; e in parte anche alla necessità di recuperare protagonismo rispetto a varie impasse tra cui il Russiagate. Però un problema nelle aperture economiche verso l’isola c’era effettivamente, nel momento in cui il 60 per cento dell’economia cubana, il 70 per cento del commercio al dettaglio e l’80 per cento del turismo sono sotto il controllo della Gaesa, Grupo de Administracion Empresarial S.A. che in effetti è proiezione delle forze armate, e per di più sotto la guida del genero di Raúl Castro generale di brigata Luis Alberto Rodríguez López-Callejas. Un conglomerato che dal 2010 è diventato ancora più potente, quando in concomitanza con l’apertura economica vi fu fatta confluire la holding commerciale Cimex, in precedenza appartenente al ministero dell’Interno. In pratica, alle imprese che erano fino ad allora servite per assicurare materiali e servizi alle forze armate e privilegi ai loro membri fu affidata la transizione al mercato. Nel 2016 il potere di Gaesa è ulteriormente cresciuto attraverso l’assorbimento di Habaguanex, una società che controlla le imprese turistiche del centro storico dell’Avana, e che fino ad allora era stata gestita dal famoso storico Eusebio Leal. Pure nel 2016 sotto Gaesa è stato posto il Banco Financiero Internacional, principale entità cubana per la gestione della valuta straniera.
Il turismo ha da tempo preso il posto dello zucchero come principale risorsa economica dell’isola, e grazie all’apertura di Obama, tra i 3,5 milioni di turisti che hanno visitato Cuba nel 2016 ci sono stati 450.000 cittadini statunitensi o residenti negli Stati Uniti. Tanto da fare aumentare il flusso totale del 17 per cento, rispetto al 2014. Ma il turista che va a Cuba, in pratica, non può né noleggiare un’auto, né dormire in un hotel, né fare acquisti in uno di quei negozi per stranieri che sono gli unici veramente forniti senza contribuire a arricchire la Gaesa. L’unica possibilità per ridurre al minimo questa esposizione è dormire e mangiare dai piccoli cuentrapropistas privati e farsi accompagnare dalle guide turistiche informali (una delle più illustri delle quali è la nota dissidente Yoani Sánchez). Tra le 57 società in mano alla Gaesa c’è la Gaviota, grande catena alberghiera con 83 hotel e 29.000 stanze, in gran parte in joint venture con giganti stranieri del settore tipo Meliá, Iberostar o Starwood.
A Gaviota fanno anche capo l’agenzia di viaggi Gaviota Tours, gli stabilimenti balneari Marinas Gaviota Cuba, l’agenzia di noleggio auto Transgaviota, l’impresa di servizi aberghieri AT Comercial S.A.. Fatturazione: 700 milioni di dollari l’anno.
Alla Gaesa fanno inoltre riferimento una compagnia di navigazione, una compagnia aerea, la Unión de Construcciones Militares, la Inmobiliaria Almest autorivendite, quell’impresa Almacenes Universales che controlla il traffico di container nel porto di Mariel, con la sua Zona speciale di sviluppo. Tecnotex e Tecnoimport hanno il monopolio sull’import e export. TRD Caribe è la società del gruppo Gaesa che gestisce supermercati dove si possono fare acquisti con valute straniere. A Gaesa attraverso Cimex fanno poi capo l’altra catena di supermercati Tiendas Panamericanas, la catena di stazioni di servizio Servi-Cupet, la rete di bar El Rápido, i negozi di fotografo Photoservice, la compagnia di navigazione Melfi Marine e l’altra società immobiliare Inmobiliaria Cimex.
I conservatori inglesi