“Così il popolo farà cadere Maduro”

Maurizio Stefanini

Parla il deputato dell'opposizione, Luis Florido: “Il 16 luglio sarà l'ora zero per la democrazia in Venezuela. Tutto il Paese si paralizzerà fino a quando il presidente non rinuncerà”

“Il 16 luglio sarà l'ora zero per la democrazia in Venezuela”. Dirigente di quel partito Voluntad Popular cui appartiene anche il detenuto politico simbolo Leopoldo López, deputato per lo Stato di Lara, presidente della Commissione Esteri dell'Assemblea Nazionale venezuelana, Luis Florido risponde al Foglio al telefono nel corso di una manifestazione. “La chiamiamo Plantón”: il “Piantone”, quasi una sentinella di massa in difesa della libertà.

 

Negli ultimi giorni la Procuratrice Generale del Venezuela Luisa Ortega si è rifiutata di presentarsi di fronte al giudizio del Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj). Lo stesso Tsj ha designato Katherine Hurrington come viceprocuratrice per sostituirla in caso di destituzione ma l’Assemblea Nazionale, a sua volta, ha designato come viceprocuratore Rafael González Arias. Nel frattempo è ricomparso in un video Óscar Pérez: il poliziotto-Rambo protagonista dell’attacco in elicottero a Tsj e ministero dell’Interno. Dice di essere tornato a Caracas dopo un atterraggio di emergenza e un attraversamento delle montagne che la circondano, e annuncia nuove azioni.

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Ma la cosa principale su cui l'opposizione si sta concentrando è la “Hoja de Ruta. La Tabella di Marcia fissata per fermare il processo Costituente avviato da Maduro, e produrre un cambio politico in Venezuela”. “C'è un regime che non riconosce più i diritti dei venezuelani - spiega al Foglio Florido -. La nostra lotta dunque non è solo contro la Costituente, ma anche per cambiare il Presidente. Il referendum che abbiamo pianificato per il prossimo 16 luglio lo organizzerà l'Assemblea Nazionale attraverso una Commissione di Notabili. Ispirandoci a un articolo della Costituzione che parla di referendum popolare, proporremo un plebiscito con tre domande essenziali. Prima: siete d’accordo con la Costituente incostituzionale che sta proponendo Nicolás Maduro? Seconda: Nicolás Maduro deve rimanere al potere? Terza: le Forze Armate devono partecipare alla difesa della Costituzione violata? Il 16 luglio è una data importante, ma come parte di una Tabella di Marcia coordinata dall'Unità Democratica per arrivare al cambio politico”.

 

“Dunque - prosegue -, fino al 15 luglio la protesta in strada continua. Dopo il 16 luglio verrà l’ora zero: tutto il Paese si paralizzerà fino alla rinuncia di Maduro. A quel punto potremo iniziare a ricostruire il Venezuela, attraverso un governo di unità nazionale cui partecipino tutti e che possa stabilizzare il Paese”.

Sembra il modello del 23 gennaio 1958. La rivolta che depose il dittatore Marcos Pérez Jiménez... “Sì: Pérez Jiménez alla fine fu deposto dal popolo. Naturalmente con l’aiuto delle Forze Armate”.

 

La visita di Luisa Ortega all’Assemblea Nazionale è sembrata formalizzare un’alleanza in difesa della Costituzione tra antichavisti storici e chavisti anti-Maduro. È un'analisi corretta? “Sì. Tutta la lotta che sta facendo l’Assemblea Nazionale in difesa della Costituzione è basata sull’articolo 333, secondo cui se la Costituzione è minacciata da un atto di forza o da altri mezzi incostituzionali ogni cittadino o cittadina, investito o no di autorità, deve collaborare al ristabilimento della sua effettiva vigenza. La Procuratrice si è aggiunta a questa proposta che abbiamo fatto in Assemblea Nazionale, e così abbiamo formato un’alleanza per difendere la Costituzione. Ma non ci sono solo la Procuratrice e l’Assemblea Nazionale: ci sono anche settori delle Forze Armate. Molti di loro evidentemente non possono pronunciarsi pubblicamente, ma come gli altri cittadini sono preoccupati per il modo in cui vengono distrutti i diritti del popolo. Si muore di fame, non ci sono medicine, l'inflazione è al 1000 per cento, la delinquenza è fuori controllo. Il popolo in ribellione democratica, secondo l'articolo 350 della Costituzione, non riconosce più il regime di Nicolás Maduro”.

 

È vero che il 16 luglio si useranno come seggi anche le chiese? Ed è vero che l'opposizione cercherà di impedire il voto per la Costituente (fissato per il 30 luglio ndr) anche “fisicamente”? “Domani in una conferenza stampa spiegheremo i particolari tecnici. I Comitati di Riscatto della Democrazia dovranno organizzare squadre in difesa della Costituzione in ogni seggio, in ogni comunità, in ogni edificio, in ogni organizzazione, in ogni quartiere, in tutti gli spazi della vita pubblica. Parte di questa difesa è appunto impedire una Costituente non convocata dal popolo, cui l'articolo 347 conferisce il potere costituente originario”.

 

È appena arrivata la notizia che i bond di Pdvsa (la compagnia petrolifera statale venezuelana ndr), svenduti sotto costo da Maduro a Goldman Sachs, siano già stati girati a hedge funds. L'opposizione dice che non li riconoscerà. Non si sta creando un problema per il futuro finanziario del Venezuela? “Siamo stati chiari. Tutti gli accordi sottoscritti dalla repubblica in maniera cosituzionale saranno da noi riconosciuti, ma gli accordi sottoscritti senza l’approvazione dell’Assemblea Nazionale, quando questa sia costituzionalmente prescritta, non saranno riconosciuti: come succede in qualsiasi democrazia. Una vera sicurezza giuridica per chi investe in Venezuela si potrà creare solo quando il regime di Maduro sarà finito”.