Gli austriaci si rimangiano tutto: niente corazzati al Brennero
Sulla crisi dei migranti Vienna ritratta: "Un equivoco, nessuna emergenza al valico. La cooperazione con l'Italia è buona". E promette che "contribuirà in modo costruttivo" alla riunione dei ministri dell'Interno dell'Ue, che si apre domani a Tallinn
L'Austria cerca di ricucire con l'Italia, dopo la crisi seguita alle dichiarazioni secondo cui Vienna avrebbe inviato militari al confine per bloccare il flusso di migranti. "Non stiamo dispiegando corazzati al Brennero e posso sottolineare ancora una volta che la cooperazione con l'Italia è veramente buona", ha spiegato in conferenza stampa il cancelliere austriaco Christian Kern, dopo un colloquio telefonico, questa mattina, con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il cancelliere ha anche sottolineato che Roma "ha bisogno della solidarietà europea" dopo gli sbarchi degli ultimi mesi e ha promesso che alla riunione dei ministri dell'Interno dell'Ue, che si apre domani a Tallinn, l'Austria "contribuirà in modo costruttivo".
Il Cancelliere ha parlato con al fianco il ministro della Difesa Hans Peter Doskozil, responsabile delle affermazioni contestate – a seguito delle quali la Farnesina ha convocato ieri l'ambasciatore austriaco a Roma. Un “equivoco”, secondo Vienna: "In questo momento non ci sono indicazioni secondo cui le autorità italiane non sono in controllo della situazione" al confine e “il numero di arrivi in Austria è rimasto stabile". A confermare la tranquillità al valico alpino è il direttore della polizia del Tirolo Helmut Tomac: nei primi sei mesi del 2017 i transiti illegali attraverso il Brennero sono stati 3.450 contro gli 11.812 complessivi del 2016.
Kern ha chiarito che è stato messo a punto un piano d'emergenza che prevede lo schieramento di truppe e blindati al confine qualora dovessero aumentare in modo preoccupante gli arrivi di migranti. Per questo quattro blindati Pandur-Radpanzer sono stati spostati in Tirolo, ma non al Brennero: restano parcheggiati nella caserma della Jaegerbrigade (militari specializzati per operazioni in scenari montani e impervi) a Kranebitten, alle porte di Innsbruck, non distante dall'aeroporto internazionale.
Secondo il rapporto annuale di Easo, l'ufficio europeo di sostegno per l'asilo, nel 2016 quasi 1,3 milioni di richieste di protezione internazionale sono state presentate nei paesi dell'Unione europea. Si tratta di una diminuzione del 7 per cento rispetto al 2015, quando erano state presentate 1,4 milioni di richieste di protezione internazionale.